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CORRIERE DELLA SERA Roma, il rischio dell’attesa Dzeko rimane in pole position

Dzeko
Dzeko

(G. Piacentini) Se è vero che nel calcio mercato la fretta è spesso una cattiva consigliera – e le operazioni di gennaio della Roma, come è successo con Doumbia stanno lì a testimoniarlo – è altrettanto vero che ad aspettare troppo si rischia di arrivare sempre secondi, anche su obiettivi individuati e bloccati con largo anticipo rispetto alla concorrenza.
È successo nella sessione invernale con Salah, nome tornato di moda dopo il suo rifiuto di rimanere alla Fiorentina ma su cui bisogna superare la concorrenza dell’Inter, e poi con Bacca e Luiz Adriano, finiti entrambi al Milan dopo che la Roma era stata ad un passo dal prenderli. Obiettivi mollati e non persi, ma nella Roma che si radunerà domani a Trigoria l’unico volto nuovo sarà quello di Iago Falque. Un po’ poco per il definitivo salto di qualità che tutti, Rudi Garcia in primis, si aspettano.

Per questo è arrivato il momento di stringere il cerchio intorno agli obiettivi rimasti: Edin Dzeko e Alexandar Mitrovic. La scelta di Sabatini, che ieri era a Perugia a presenziare al Football Fest, è quasi filosofica: da una parte c’è un calciatore già pronto (Dzeko, 29 anni) e dall’altra uno (Mitrovic, 20) di grande potenziale. Entrambi sono stati bloccati dalla Roma, che però deve decidersi a fare la propria scelta perché non è la sola società ad aver messo gli occhi addosso sui due centravanti della ex Jugoslavia. Su Dzeko, che a Manchester danno come sicuro partente, è piombato proprio il Siviglia, che può spendere i 30 milioni incassati per la cessione di Bacca al Milan e avrebbe presentato al City una proposta di 15 milioni più altri 5 di bonus. Su Mitrovic, invece, oltre al Benfica ci sarebbe anche il Tottenham.

La società giallorossa, insomma, deve darsi una mossa se non vuole rischiare di dover cambiare un’altra volta i suoi piani in corsa. A complicare le cose ci sono anche le mancate cessioni di Destro, che oggi sarà in Italia e partirà per il ritiro di Pinzolo se nel frattempo non si sarà sbloccata la trattativa con il Monaco, Doumbia e Gervinho. Anche l’ex Arsenal dovrebbe presentarsi al raduno, ma a Trigoria sono convinti che sia solo una presenza temporanea e che pure lui si sia convinto che la sua avventura romanista è terminata. In entrata, oltre al centravanti, si sta monitorando la situazione di Salah, anche se in quel ruolo è stato offerto Xherdan Shaqiri: troppi, però, i 18 milioni che pretende l’Inter.

La Roma ieri ha reso note le cifre, con un comunicato ufficiale, dell’operazione Ibarbo: al Cagliari andranno 5 milioni di euro per il prestito oneroso, a cui ne vanno aggiunti altri 6 di bonus legati a determinati obiettivi sportivi (facili da raggiungere) per un totale di 11 milioni. È questa l’operazione di «finanza creativa» studiata per alleggerire il bilancio e in questo modo trova una spiegazione anche la valutazione di «soli» 9 milioni sborsati per la seconda metà di Radja Nainggolan. Se poi la Roma, al termine della stagione 2015/2016, vorrà riscattare definitivamente Ibarbo dovrà pagare altri 8 milioni al Cagliari (più altri due di bonus che nel comunicato ufficiale non sono stati menzionati, fanno sapere da Cagliari, se la società giallorossa raggiungerà la qualificazione in Champions League). Sensazioni? Difficile che tra due anni il colombiano vestirà ancora di giallorosso.

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