Oggi c’è solo la Roma di Pinzolo, allargata a giovani e partenti. Prima o poi, però, vedremo anche il gruppo vero. Cioè migliorato, completo e, come si augurano Garcia e i tifosi giallorossi, competitivo per la stagione che verrà. Di sicuro molto diverso da quello che nel pomeriggio sarà al lavoro sulle Dolomiti, per il mini ritiro precampionato che, con 6 giorni scarsi è il più breve tra tutte le iscritte alla nuova serie A. Sabatini ha il compito di rifare la rosa. Gli obiettivi, almeno per i ruoli da coprire, sono dichiarati. Tutto ruota attorno al centravanti, la priorità assoluta del ds. Che, però, deve mettere a disposizione del tecnico, al più presto, pure il terzino sinistro. Sono i due interventi più urgenti. Diventeranno tre se nei prossimi giorni saranno ceduti almeno due tra Destro, Gervinho e Doumbia. Perché il jolly offensivo d’attacco (trequartista, seconda punta o esterno alto) è fondamentale per il sistema di gioco che prevede il finalizzatore accompagnato da due giocatori di fascia e, se si sceglierà il 4-2-3-1 O il 4-4-1-1, anche da un terzo che partirà alle spalle del bomber.
SOLO TOP PLAYER Il centravanti, come garantito in prima persona dal presidente Pallotta sarà di prima fascia, anche perché servirà per permettere all’attacco di recuperare efficacia. Il reparto offensivo ha chiuso al 7° posto nell’ultimo torneo, senza nessuno capace di arrivare in doppia cifra (non accadeva dal ’92-’93, con le 9 reti di Giannini). Totti è stato nuovamente il miglior realizzatore (8 in campionato e 2 in Champions, ma il capitano ha appena iniziato la stagione numero 24 (anche se c’è chi ha provveduto ad abbassare gli anni…) e a 39 anni (da compiere a settembre) non può essere certo considerato ancora l’unico punto di riferimento e al tempo stesso l’ombrello sempre aperto a coprire i difetti tecnico-tattici e i colpi a salve sul mercato. Bisogna credere, più che mai, a Sabatini che considera incedibile (dal Lione) Lacazette e dannoso (per il bilancio) Ibrahimovic. Tra i big, sfumatiJacskon Martinez e Bacca (in teoria anche Mandzukic), ne restano quindi pochi. Ma comunque buoni: Dzeko (contatti avviati già dalla primavera), Lukaku (da prendere insieme con il portiere Romero: pacchetto proposto dal manager Raiola) e, sempre e comunque, Higuain che il Napoli preferirebbe piazzare all’estero dopo aver allontanato il Milan e la Juve (chiesti ai due club i 94 milioni abbondanti della clausola). L’argentino, se davvero lascerà il Golfo, va tenuto in corsa almeno fino a quando la Roma non annuncerà la nuova prima punta. Il tentativo di De Laurentiis per regalare a Sarri il centrale giallorosso Romagnoli, superando la concorrenza del Milan di Berlusconi e Mihajlovic, può aprire la trattativa più affascinate. E, per essere seri, più complicata.
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