(A. Catapano) «Presto o tardi, un risultato dovremo ottenerlo. Con buona pace di Coni, Roma e Lazio». Prefettura, Questura, Viminale e chiunque gestisca l’ordine pubblico a Roma: fanno sul serio, la segmentazione delle due curve dell’Olimpico non è un capriccio, ma una condizione necessaria a ottenere l’agibilità nelle prossime stagioni calcistiche.
La disposizione del Prefetto, annunciata un paio di settimane fa, ha riempito la riunione di ieri del Comitato per la sicurezza e, successivamente, del Gos: ribadita a Coni, Roma e Lazio l’esigenza di alzare le barriere tra curve e distinti e di creare due settori all’interno delle curve (perdendo posti), con relativi separatori e ingressi. Un’operazione, però, che richiede tempo (manca solo poco più di un mese all’inzio del campionato) e denaro, e il Coni ha già fatto sapere di non voler partecipare alle spese (stimabili in centinaia di migliaia di euro). Anche le due società borbottano, ma dal Viminale tirano dritto: «L’Olimpico deve tornare uno stadio civile», dicono. Aggiornamenti la prossima settimana.