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GAZZETTA DELLO SPORT E’ subito Dzeko. In appena 4 minuti la Roma è già sua

Dzeko e Capradossi (foto asroma.it)
Dzeko e Capradossi (foto asroma.it)

(D. Stoppini) Esco perché entra papà. Dammi il cinque Cristian, sono Edin. Edin il campione, non perché dopo 215 secondi dal suo esordio butta giù la porta con il destro. No, neppure perché fa doppietta come Batistuta al suo esordio in campionato, anno 2000. E neppure quando si veste da cameriere per Nainggolan o sorride dopo aver sbagliato un gol a porta vuota. Dzeko fa il campione quando dopo un’ora Rudi Garcia decide che va bene così. Il bosniaco fa per andare in panchina, dà il cinque agli uomini dello staff, poi con lo sguardo incrocia Cristian Totti seduto poco più in là a bordo campo e gli allunga la mano. Sorrisi, saluti e tenerezza: «Era lì che mi guardava, mi ha fatto piacere salutarlo», spiega l’attaccante.

MARZIANO – Dzeko si è preso il cuore dell’Olimpico, innamorato fin qui solo dell’idea Edin. Poi l’idea s’è fatta realtà. Due gol e un assist, sceneggiatura perfetta di una squadra che lancia un urlo al campionato. Faccione d’angelo sorridente, fisico imponente, sguardo gentile. Ma non fatelo arrabbiare, perché può rovinarti una serata. La sua partita è finita sul 5-0, il Siviglia non l’ha mai visto. Era destino, in fondo. Il Siviglia l’aveva cercato invano pure a inizio luglio, per sostituire Carlos Bacca. Telefonata dalla Spagna direzione Manchester, inglesi ben disposti, Edin neppure rispose al telefono, l’unico prefisso buono era lo 0039. Chiamate dall’Italia, solo quelle, s’era messo in testa Trastevere e Trigoria, l’Eur e l’Olimpico. Il destro con cui Dzeko ha spaccato la porta e la partita, dopo neanche 4 minuti, vale come un confine netto. È finita la Roma senza centravanti, quella che in area ci arrivo con i triangoli e i gol li faccio solo dall’area piccola. Dzeko tira. Siempre, comunque, anyway: scegliete voi la lingua della serata. Ma i sottotitoli neppure servono. A otto giorni dall’inizio del campionato, Dzeko sta una bomba. Dicevano che con il City, aspettando la Roma, non è che si fosse allenato al massimo. Tutto vero. Ma lì in mezzo al prato verde è sembrato un marziano«Sono molto contento, mi sono divertito – spiega lui –. Sono soddisfatto della mia prestazione, ma c’è ancora da migliorare, tra 8 giorni c’è il campionato. Io sto bene, anche se era solo la mia prima partita dall’inizio. Crescerò ancora».

MOTIVAZIONI – Male per gli avversari, allora. L’uomo dei sogni, nella serata che portava dritta a Ferragosto, ha davvero autorizzato qualsiasi pensiero notturno. «Sono stato acquistato per i gol», diceva lui due giorni fa durante la sua presentazione. L’antipasto l’ha servito, gustoso come pochi. Sono le prime pagine di un libro che vien voglia di correre a comprare, vien voglia di divorarlo sotto l’ombrellone. «Lui e Salah? La qualità dei singoli fa la differenza», dice Rudi Garcia. Edin lì vicino ride: «La spinta dei tifosi per me è una grande motivazione. Campionato o Champions? Non scelgo mica». È la Roma che ha scelto lui.

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