(A. Angeloni) Ebbene sì, domani si ricomincia. A Verona, ore 18. Si riparte dal sogno infranto nella seconda parte dello scorso campionato. Si riparte da Edin Dzeko, il centravanti spacca porte che in poco più di cinquanta minuti (contro il Siviglia) ha acceso gli occhi degli appassionati della Roma, segnando con due reti e fornendo un assist. Si riparte da Mohamed Salah, che ha tradito la Fiorentina (e il Chelsea) per sposare i colori giallorossi e per vivere anche lui un sogno chiamato scudetto. Si riparte da Rudi Garcia, atto terzo. Un tecnico alle prese con una rosa migliorata ma non completata: gli mancano almeno un paio di difensori e forse, da qui alla fine di agosto, ne arriverà solo uno, Lucas Digne, per il quale Lauret Blanc si diverte a fare il tira e molla, non lo lascia e non lo convoca. Chissà da queste parti quanto resisteranno. A Verona, per questo, Rudi dovrà cominciare con due fuori ruolo sulle fasce, Florenzi a destra (Maicon è infortunato lieve ma difficilmente sarà disponibile) e Torosidis (per ora da quella parte c’è Palmieri, o Emerson, o Emerson Palmieri ma sempre uno è, in attesa, appunto, di Digne) che di solito gioca a destra e si adatta più che discretamente a sinistra. La coppia centrale è affidabile ma non troppo collaudata, per via del lungo stop di Castan, che ha saltato in blocco tutta la stagione 2014/2015. Manolas è al secondo anno, sicuramente più pronto rispetto a quando ha impattato la serie A un anno fa. Dietro a loro, per adesso c’è solo Gyomber, otto presenze lo scorso anno in B con il Catania. Questo, aspettando Rudiger, difensore molto promettente ma per adesso indisponibile per via della pulizia al ginocchio cui si è sottoposto qualche tempo fa. Se andiamo a considerare il valore dei quattro centrali dello scorso anno e quelli di quest’anno, sulla carta qualcosa si è perso per strada, se non altro per la maggiore esperienza di Yanga Mbiwa, preso come quarto, e Gyomber, messo nella scala dei centrali in pari posizione del francese. In più c’è ovviamente Castan, che a tutti è mancato nel passato campionato. Maicon è la grossa differenza, nel bene e nel male. Tutto è troppo legato dalle sue condizioni fisiche. Il ginocchio pare regga, ci si sono messi i muscoli a complicare le cose.
SOTTOVALUTAZIONI – Nell’elenco del “si riparte da” non può che finirci Iago Falque, arrivato nel silenzio estivo di giugno. Si è fatto tutto il precampionato, Pinzolo compreso. Garcia ne ha subito parlato bene e sembrava sincero. Nella Roma concepita con il tridente, non può che trovare posto lo spagnolo. E domani a Verona, con Dzeko e Salah, quasi sicuramente comparirà pure Iago Falque, elemento tattico dell’attacco. E che lo scorso anno ha segnato tredici gol, come un certo Dybala, che la Juventus ha pagato 40 di milioni di euro.
E POI C’È IL CAPITANO – Si riparte da Francesco Totti, che per tanti è arrivato al capolinea della sua carriera e il cui contratto, ad oggi, dice che questo sarà l’ultima passerella con la maglia numero dieci sulle spalle. Francesco oggi c’è e resta un patrimonio. Un patrimonio che toccherà quota 300 gol con la maglia della Roma. Totti è fermo a 299 reti in gare ufficiali e sulla lavagna dei bookies vengono elencate le possibili vittime, partendo proprio dal Verona (a 3,00) e poi con la Juventus (5,00). Si punta anche su come verrà segnato il fatidico gol: un semplice tiro (1,47), di testa (16,00), su punizione (7,50) o su rigore (2,50). Totti intorno a dicembre farà un punto della situazione e farà sapere se avrà voglia di continuare o meno, ascoltando poi gli intendimenti del club. Per adesso si appresta a vivere la sua ventiquattresima stagione con in testa lo scudetto. Nessuno giallorosso ha mai vinto due titoli. Il capitano, con 588 presenze, potrebbe raggiungere Gianluca Pagliuca fermatosi a 592, e con 27 agguanterebbe al secondo posto Xavier Zanetti che di presenze in carriera ne ha accumulate in tutto 615; Paolo Maldini, con 647 presenze e 25 stagioni sulle spalle, resta quasi irraggiungibile. Come lo è Piola per i gol segnati in campionato: Totti è fermo a 243 reti, Piola a 274. Irraggiungibile. Fino a prova contraria.