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IL MESSAGGERO Gruppi rifondati, Roma più vicina

Garcia Totti Dzeko
Garcia Totti Dzeko

(U. Trani) L’Olimpico accoglie subito il top del nostro calcio. Il debutto in casa della Roma coincide con il match più prestigioso della serie A, almeno a guardare le ultime due stagioni e non il misero punto, conquistato in due, nel turno iniziale. La Juve campione d’Italia, alla prima trasferta del torneo, ospite della rivale più quotata. E, comunque, Garcia contro Allegri, con il francese che si è trovato sulla panchina giallorossa solo dopo il no del livornese.

DUELLO INFINITO – Roma-Juve non perde certo di significato solo perché finita in calendario alla seconda giornata di campionato. Magari, visto che le due squadre si affrontano già a fine estate, sarà presto per sbilanciarsi il 30 agosto sullo spessore di entrambe, anche perché i tecnici attendono che le rispettive rose siano completate. E soprattutto per scoprire se il gap si sia davvero ridotto, almeno pesati gli investimenti delle due italiane migliori in questo mercato che chiuderà solo domani. Garcia, nelle sue due stagioni italiane, è sempre giunto secondo sul traguardo. Con lo stesso svantaggio: 17 punti dai bianconeri di Conte e altrettanti dalla formazione guidata nel torneo scorso da Allegri. Oggi sappiamo che la sua prima Roma era migliore. Perché si arrese solo nelle ultime tre giornate e perché il gruppo risultò qualitativamente superiore. La dimostrazione è nei fatti e non solo nei risultati. Nel pomeriggio al massimo saranno 2 i titolari, Manolas e Keita (se giocherà), tra i giocatori scelti per rafforzare l’organico nella scorsa stagione. Quasi tutti gli altri sono stati ceduti o lo saranno da qui a domani.

SVOLTA IN TANDEM – Se la Roma è stata nuovamente ricostruita, la Juve ha fatto qualcosa di simile, Allegri ha accettato il ringiovanimento della rosa e al tempo stesso l’addio di senatori eccellenti come Pirlo, Vidal e Tevez. Chissà se ripartire da zero o quasi permetterà ai bianconeri di essere ancora i favoriti nella lotta scudetto. Ancora non si può sapere, anche se in difesa, la migliore nei 4 campionati vinti, è sempre quella: davanti a Buffon, gli azzurri Barzagli, Bonucci e Chiellini. In Italia la differenza si fa dietro. Solo con Tevez, 50 reti in due annate, ha avuto anche l’attacco più prolifico. Garcia, invece, ha ricevuto i rinforzi nelle zone scoperte: innanzitutto il centravanti che, non per niente, aveva pure nel suo Lille campione di Francia e mai finora qui; l’esterno d’attacco dopo il flop di quelli scelti nel mercato della stagione passata e il terzino sinistro che finalmente sembra essere quello giusto dopo che sono stati scartati i 3 (su 3) presi l’anno scorso. Digne, Salah e Dzeko completano la Roma: sono pedine fondamentali per avvicinare la Juve. Che dovrà verificare quanto gli innesti di Khedira, già fuori per infortunio, Dybala e Mandzukic possano permetterle di riuscire a centrare il quinto titolo di fila.

RITARDO ANNUNCIATO – Allegri, anche per il forfait di Marchisio, ha il centrocampo dimezzato e quindi fragile al punto di necessitare il cambio del sistema di gioco: i bianconeri sembrano, insomma, più indietro del previsto. I nuovi faticano a inserirsi anche perché non hanno al fianco i titolari. Garcia si ritrova nella stessa situazione del collega. Più che gli assenti, è il timing degli acquisti a metterlo in difficoltà: Digne, Gyomber, Vainqueur e perfino Salah e Dzeko sono arrivati solo all’ultimo momento. Fisicamente e tatticamente tutti da aspettare.

CHANCE STORICA – Garcia, nessun successo in campionato contro la Juve (3 sconfitte in 4 match: è l’ unica formazione capace di calare il tris davanti a Rudi), se ci riesce firma l’ennesimo suo record in Italia. Perché i bianconeri, dopo 2 gare di campionato, non sono mai stati a 0 punti (o meglio è successo nel 1912, ma non era ancora nata la serie A). All’Olimpico, arbitro Rizzoli, quasi 60.000 spettatori. Per gli altri la tv (ore 18): Sky Calcio 1, Sport 1, Supercalcio e Mediaset Sport HD.

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