(D.Stoppini) – London calling, ma solo per Victor Ibarbo, atterrato ieri a Heathrow con destinazione Watford. Ashley Cole no. Non ha più una maglia, un ruolo, una possibilità a Roma. Ma lo stipendio, quello sì. Cinque milioni lordi per quello che a Trigoria viene definito un professionista esemplare: neppure un allenamento saltato, mai una replica fuori posto. Ma vallo a dire a Rudi Garcia: per il francese Cole non esiste. Fuori dai giochi, fuori da tutto, da ogni lista: quella del campionato, ovviamente anche quella della Champions. Ieri l’ultima puntata, nuove chiamate dall’Inghilterra: il Newcastle ha bussato alla porta dell’agente del difensore, con l’idea di riportarlo in Premier League. «No grazie, in Inghilterra non torno», la risposta di Cole. Che ha spiegato in un’intervista recente come non abbia più voglia di avere a che fare con la pressione della stampa inglese. In quel campionato non giocherà, magari altrove sì. C’è ancora qualche mercato aperto: Romania, Messico, pure l’Australia in teoria. La realtà è che fino a gennaio (almeno) Cole non si muoverà. Resta lì con la pancia piena a ingrossare un monte ingaggi, evidentemente con più voglia di guardare gli altri giocare. È arrivato alla Roma nel momento sbagliato, uscendo dai giochi di formazione pure nel momento sbagliato. Del campione che è stato tra Arsenal e Chelsea, giusto qualche lampo: la prestazione di un anno fa con il Manchester City in terra inglese fu da ricordare, l’elenco di quelle da dimenticare è decisamente più corposo. E così Garcia ha detto stop. Nonostante, pure, qualche (timidissimo) segnale di risveglio estivo. La fascia sinistra, oltre il numero 3, ora è tutta di Lucas Digne, che con Garcia va d’amore e d’accordo. L’alternativa è Emerson Palmieri, che con Cole condivide giusto il fatto di non essere stato inserito nella lista della prossima Champions League.
IBARBO SOLO PRO RADJA Non c’è, ovviamente, neppure Ibarbo, l’attaccante che sarà ricordato un giorno nella storia della Roma molto più per aver fatto da lasciapassare al riscatto di Nainggolan, che per l’assist a Iturbe nel derby che è valso il secondo posto. Alla Roma è costato una fortuna, direttamente o indirettamente: in totale tra gennaio e luglio 10,5 milioni di euro per 602 minuti complessivi con la maglia giallorossa, una media di 17 mila euro abbondanti a minuto. Ma almeno il colombiano non ha rifiutato la Premier League. La Roma ha garantito al Cagliari 10 (5 + 5 di bonus) degli 11 milioni pattuiti per il prestito: l’ultimo milione in Sardegna arriverà in base al numero di gol che Ibarbo eventualmente segnerà con il Watford. Il club inglese pagherà 2 milioni di euro per il prestito, cifra che attenua l’impatto economico dell’affare per la Roma. E che spiega, almeno parzialmente, la rinuncia last minute di Sabatini alla cessione di Iturbe al Genoa: troppo allettante la possibilità di recuperare qualche denaro dall’investimento su Ibarbo/Nainggolan. E di lasciare a Garcia un giocatore più funzionale al suo gioco, quantomeno ad alcune fasi. I minuti finali di Roma-Juve, in questo senso, sono stati illuminanti.