(D.Galli) – Quarantotto ore. Due giorni. Il tempo di capire quanto è grave la lesione muscolare di Osvaldo. Poi la Roma deciderà se tornare sul mercato. Perché qualora non si trattasse di un infortunio particolarmente grave, il parco attaccanti resterà quello attuale. Salvo che la lesione non costringa la punta a restare fuori eccessivamente a lungo, dunque, si resta così. La ragione? L’alternativa a Osvaldo (ieri si faceva il nome dello juventino Amauri) sarebbe appunto quello: un’alternativa. Un nome di secondo piano. E invece la Roma ragiona ormai in prospettiva, spalanca la finestra per ammirare il futuro, ama i grandi orizzonti. Se si compra, si compra bene. Questa è l’angolazione giusta da cui va vista la campagna acquisti giallorossa. (…) Si ragiona in prospettiva, spiegano a Trigoria, dove intendono coltivare in casa i Totti del futuro. Ma chi potrebbe partire? I nomi sono sempre gli stessi. Giuseppe Bozzo, il manager di Pizarro, si è incontrato ieri con i vertici della Juve. I bianconeri hanno proposto alla Roma uno scambio con Motta. A Trigoria hanno rifiutato, chiedendo invece in cambio De Ceglie. La risposta è stata anche qui un secco no. La trattativa non è su un binario morto, potrebbe riprendere nei prossimi giorni. È sempre più lontano da Trigoria anche Cassetti. Marco viene accostato a parecchi club, ieri qualcuno lo dava vicino all’Inter, oltre che alla solita Juve. Hanno le valigie in mano pure Cicinho, che vorrebbe tornare in Brasile, Barusso, che potrebbe finire in qualche società di Serie B e Antunes, che dovrebbe andare a giocare in Grecia. Detto che tendenzialmente la Roma non interverrà adesso sul mercato per rimpiazzare Osvaldo, e che si punterà più che altro a tagliare, non sono escluse operazioni di piccolo (piccolo, considerata l’età) cabotaggio. Ieri, Sabatini non si è visto con il Pescara per Verratti. L’idea è sempre quella di prendere il centrocampista in comproprietà. Magari, lasciandolo a Pescara fino a giugno. Nell’accordo rientrerebbe Caprari, che sarebbe girato in prestito all’undici di Zeman. Con un allenatore così, Gianluca potrebbe solo crescere.