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LA REPUBBLICA. Osvaldo, la maledizione del polpaccio. De Rossi, il silenzio è inquietante

Osvaldo

(M. Pinci)L’urlo di Osvaldo nel pomeriggio di Trigoria è un lampo inatteso. Il ds Sabatini ha potuto assistere da vicino al movimento, un colpo di tacco, che ha portato alla lesione muscolare ai flessori del centravanti della Roma. Sotto accusa la seduta
di martedì, troppo pesante, così come i 12 giorni di vacanze concessi o l’aver trascurato la stanchezza manifestata da Osvaldo prima dell’allenamento. 
Una cosa è certa: «Se l’infortunio non si rivelerà serio non torneremo sul mercato», giurano da Trigoria. In caso contrario, però, il primo nome sulla lista del direttore sportivo è quello di Nilmar del Villarreal visto che anche il giovane Nico Lopez mancherà a lungo (al Viareggio con la Primavera). In attesa di definire la prognosi di un infortunio che priverà la Roma del suo miglior attaccante per non meno di un mese — ma si teme il doppio — impossibile non fare i
conti con quella che, dalle parti di Trigoria, inizia ad assumere i tratti della maledizione. L’infortunio di “Dani” è il quattordicesimo guaio muscolare della stagione romanista. Di questi, addirittura dieci concentrati proprio nella zona dei flessori: il problema più serio quello di Borini, fermo per 66 giorni. Ma il flessore, che come vittima preferita ha scelto Kjaer (2 stop per lo stesso motivo), ha tradito anche Totti: 50 giorni ai box causa lesione muscolo-tendinea, oltre che per un problema al nervo sciatico. Altri “martiri” della maledizione Cicinho, Pizarro, Juan e, in maniera più lieve, Pjanic e Borriello. Difficile rintracciare le cause di un male diventato quasi atavico: «L’infortunio muscolare è per definizione imprevedibile — assicura il dottor Mario Brozzi, ex medico sociale della Roma — anche se purtroppo a volte si lavora più sul sistema dell’accelerazione che sui freni, in questo caso i flessori. Per questo c’è maggiore incidenza a livello globale su questo muscolo. Certo che dieci casi al flessore sono un numero importante, che non va trascurato». Eppure da Trigoria sono certi«Per il tipo di allenamento che facciamo ci aspetteremmo altri muscoli più colpiti». Ad esempio l’adduttore, lo stesso che per un’infiammazione costringe da due giorniDaniele De Rossi ad allenamenti ridotti (anche oggi non andrà oltre una leggera corsa) mettendone in dubbio la presenza per domenica contro il Chievo. Ancor più preoccupante la questione rinnovo: dal caldo di Dubai, dove si trova l’agente Berti, come dalla fredda Trigoria, non trapela che un inquietante silenzio. Difficilmente cambierà qualcosa la presenza di Jim Pallotta, il socio in ascesa del gruppo Usa che è atteso domattina a Roma: subito a Trigoria, assisterà a Roma-Chievo, poi tra lunedì e martedì la partenza. Basterà lui a strappare un sorriso a De Rossi?

 

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