(C. Zucchelli) – Il giorno dopo il pari col Sassuolo, quando l’esaltazione post-Barcellona ha lasciato spazio alla depressione dell’«anche quest’anno non vinceremo niente», molti romanisti hanno scoperto, così come fu per Jedvaj un anno fa, che lasciare Roma a volte fa bene. Se, ad esempio, José Angel, Lamela, Dodò e Bojan non hanno trovato fortuna altrove, i ragazzi più giovani che con Garcia avevano poco spazio sembrano invece godere di più considerazione. Paredes, ad esempio, è stato decisivo nella vittoria dell’Empoli a Udine: entrando dalla panchina, ha messo zampino nell’espulsione di Konè e siglato il gol del pareggio.
CON MESSI – Va ancora meglio a Sanabria: è un punto fermo dello Sporting Gijon, rilascia interviste un giorno sì e l’altro pure in cui racconta di quanto si trovi bene in Spagna, ha giocato tutte e 4 le partite della Liga per 90’ e la sua squadra, con 5 punti, è decima dopo aver fermato il Real alla prima giornata (con traversa di Sanabria) e aver battuto domenica il Deportivo La Coruna per 3-2 con una doppietta, peraltro di testa, del paraguaiano, impiegato come seconda punta nel 4-4-2. Una prestazione perfetta, che lo ha portato di diritto nell’undici ideale della 4a di campionato accanto a Messi. Un altro gol di marca romanista lo ha realizzato Arturo Calabresi, difensore centrale che la Roma ha mandato a Livorno a farsi le ossa, con Panucci che lo impiega da terzino destro. Considerando la carriera del suo allenatore, non potrebbe avere maestro migliore.