(M. Cecchini) – Siamo convinti che Emilio Fede non se la sarà presa per il fatto che, da febbraio in poi, ha dovuto condividere il soprannome cattivello di «Sciupone l’Africano» con un tipo che in Africa non è stato inviato, ma ci è nato davvero. Stiamo parlando di Gervais Lombe Yao Kouassi, al secolo calcistico Gervinho. Dal suo ritorno dai festeggiamenti in Costa d’Avorio come campione continentale, l’attaccante si era totalmente perso. Stanco, svogliato e ovviamente impreciso sotto porta: questa è stata l’istantanea del Gervinho giallorosso targato 2015, ovvero solo la pallida controfigura di quello che aveva brillato nella sua prima stagione romanista. Dopo la Coppa d’Africa, il suo bilancio in campionato è stato di 10 partite e zero gol all’attivo, mentre a in Europa League fu almeno protagonista del passaggio di turno contro il Feyenoord (2 reti per lui), prima di affogare come tutti contro la Fiorentina non segnando neppure un gol.
RESURREZIONE – Inutile dire che un rendimento del genere ha portato ai minimi storici il suo gradimento tra la tifoseria, tant’è che all’Olimpico, sia che giocasse sia che stesse in panchina, l’ivoriano è stato fischiato a prescindere. Adesso però qualcosa sembra cambiato. Nelle ultime due partite, infatti, Gervinho ha segnato altrettanti reti, segno di una inversione di tendenza che farà senz’altro piacere a Rudi Garcia. Certo, entrambe le marcature sono state inutili (col Carpi i giallorossi hanno vinto con larghezza, mentre col Bate Borisov sono stati amaramente sconfitti), ma la sensazione è quella di un giocatore su cui la Roma potrà contare, visto il gran numero degli impegni che l’attende almeno da qui a dicembre
I NO AL TRASFERIMENTO – C’è da dire che l’attaccante paga agli occhi del tifo almeno tre cose: il fatto di essere un pupillo dell’allenatore, che lo ha fatto giocare anche quando era impresentabile; le bizze per il rinnovo di contratto (con relativo aumento) dopo la sua prima annata in Italia; i dinieghi estivi a tutte le proposte di trasferimento che il club giallorosso gli ha sottoposto, dinieghi motivati da richieste di aumenti d’ingaggio che i possibili acquirenti non hanno mai voluto concedergli. Cartina di tornasole di tutto questo, la cessione sfumata all’Al Jazira.
ORA LA NAZIONALE – Ma la ruota della storia gira e, nonostante la concorrenza in attacco sia aumentata, anche a Palermo l’ivoriano potrebbe essere titolare. Anzi, Garcia potrebbe affidare addirittura a lui il ruolo di centravanti (atipico), viste le assenze di Dzeko e Totti. Insomma, per Gervinho – convocato in Nazionale per la prossima partita contro il Marocco – spunta dietro l’angolo una nuova vita. L’impressione è che per riconquistare i tifosi dovrà lavorare ancora’, ma la strada è quella giusta. D’altronde, essere un fedelissimo di Garcia di questi tempi non assicura un posto in paradiso, però a pensarci bene da essere fischiato come Sciupone a essere osannato come Scipione basta davvero assai poco. Il sospiro di una vocale al posto giusto. Per la sostituzione in fondo basta una cosa sola: far gridare gol.