(A. Angeloni) Non era facile, nonostante il diffuso ottimismo che lo ha accompagnato nei mesi più difficili della sua carriera/vita; non deve essere stato semplice andare in campo come se niente fosse successo. Castan non era pronto, ha detto Rudi Garcia appena dopo la sfida di Verona, prima di campionato, 22 agosto. Non era pronto. Nel senso? Gli mancava la condizione? Allora, dopo quarantatrè giorni, l’avrà ritrovata, forse ne bastavano anche venti. Quindi a Palermo vedremo un Castan vicino al vecchio Castan. Non essere al cento per cento, non significa poi sparire per più di un mese: non sarebbe stato né il primo nell’ultimo a giocare non al cento per cento, ad esempio Ruediger ha giocato tre partite di seguito senza essere pronto, visto che veniva da infortunio, operazione e inattività. Quel “non è pronto” allora lascia pensare a qualcosa di diverso. Forse è stato un termine usato da Garcia per far capire che Castan non era in grado di giocare subito ad alti livelli per una serie di motivi, fisici e psicologici. La tenuta atletica non bastava. Ovvio: il difensore brasiliano, che ce l’ha messa davvero tutta per cominciare il campionato subito in tiro, ha pagato lo sforzo, la disabitudine alla partita (un anno di inattività pesa nelle gambe e nella testa). Forse la fretta, l’ansia da prestazione. Lui stesso pretendeva, anche giustamente, di essere considerato un calciatore come gli altri. E certe prestazioni fornite in estate dimostravano il contrario, che ci voleva ancora un po’ per ripristinare tutti i file. A Verona è scattato l’allarme e Castan ha ricominciato da capo o quasi. Da quel giorno ha smesso di pensare alla partita ma solo agli allenamenti, al lavoro, a ritrovare la convinzione necessaria per affrontare un match. Nel frattempo Rudi lo ha lasciato in panchina nonostante l’emergenza, si è fidato di De Rossi, ha spremuto Manolas e si è aggrappato a Ruediger. Gyomber non lo considera ancora pronto, ma per motivi diversi da quelli di Castan: è giovane.
VERSO LA VERITÀ Domani si ripresenta l’emergenze: Ruediger ieri ha svolto solo lavoro differenziato e difficilmente verrà rischiato per Palermo; Manolas c’è ed è il solo centrale di ruolo. Quindi ecco arrivato il momento di Castan. E se giocasse ancora De Rossi? Vorrà dire che per ritrovare una condizione fisica accettabile non bastano trenta/quaranta giorni. Oppure che Castan non ha solo il problema di ritrovare la condizione fisica, ma più di ritrovare se stesso e di convincere tutti che è tornato un giocatore vero.