(G. Piacentini) – Visto che la scaramanzia, soprattutto tra i calciatori, non è mai troppa, Daniele De Rossi non ci pensa più di tanto. Ma la partita di sabato 17 contro l’Empoli per lui avrà un valore speciale, visto che sarà la numero 500 con la maglia della Roma. Complice l’assenza di Totti, taglierà il traguardo con la fascia al braccio e lo farà dopo due settimane in cui si sarà potuto allenare e riposare. Squalificato in Nazionale, De Rossi sta lavorando a Trigoria con tranquillità, dopo aver giocato 9 partite su 9 in stagione saltando soltanto l’ultima mezzora a Verona.
Diviso tra due ruoli, è sceso in campo per cinque volte come difensore centrale (Juventus, Sampdoria, Carpi, Palermo e Bate Borisov) e quattro come mediano davanti alla difesa (Barcellona, Verona, Frosinone e Sassuolo), compito che potrebbe tornare a ricoprire proprio in occasione della partita numero 500. Castan sta meglio e ha dato segnali confortanti nell’amichevole con la Primavera organizzata per lui e Ruediger, continua ad allenarsi a parte ma, almeno, fa differenziato in campo ed inizia ad alzare i ritmi. Da qui al derby dell’8 novembre sia il brasiliano sia il tedesco dovrebbero essere abili e arruolati, con De Rossi che quindi tornerà alle origini.
Dal passato al futuro: ieri Daniele ha partecipato all’incontro tra il comitato olimpico di Roma 2024 e i dirigenti scolastici degli istituti capitolini: “Dei Giochi di Atene nel 2004 ricordo soprattutto la mensa – ha raccontato – Avevo vicino Yao Ming da una parte e Federer dall’altra. Aver vinto la medaglia di bronzo con l’Under 21 è stato qualcosa di irripetibile e gigantesco».