(A. Pugliese) Scampata la paura, l’ansia resta. Già, perché poi le qualificazioni europee non sono finite e il percorso della Bosnia è ancora vivo, con la squadra di Badzarevic che si giocherà la possibilità di arrivare ancora a Francia 2016 domani, nello scontro diretto di Cipro. Lì, stavolta, è probabile che Edin Dzeko possa giocare ed allora le preoccupazioni della Roma restano. Si sono solo allungate di qualche giorno in più, considerando quel bollettino medico che dopo Roma-Carpi parlava di uno stop «di 3-4 settimane successivo al trauma distrattivo al ginocchio destro con lesione di 1° grado del fascio profondo del legamento collaterale mediale».
IN ATTESA – Oggi, in realtà, da quell’infortunio sono passati solo 17 giorni, in cui Dzeko ha saltato le sfide contro Bate Borisov e Palermo. Poi ha deciso di volare in nazionale, troppo importante il doppio impegno contro Galles e Cipro. «Con il Galles non ero pronto per giocare. Grazie a Dio i ragazzi hanno fatto un ottimo lavoro e hanno giocato bene — ha detto ieri l’attaccante bosniaco a sport.ba —. Ora per noi si è messa bene, la qualificazione è nelle nostre mani. Abbiamo bisogno di battere Cipro e vendicare la sconfitta nella prima partita delle qualificazioni (1-2 a Zenica, ndr ). Se giocherò? Vedremo, ci sono ancora un paio di giorni». In cui la Roma, chiaramente, si augura che Dzeko faccia tutto con le dovute cautele, visto il ciclo durissimo che la aspetta nel prossimo mese tra campionato (con gli scontri diretti contro Inter, Fiorentina e Lazio) e Champions League (il doppio confronto — decisivo per la qualificazione — contro il Bayer Leverkusen).
PRONTI A TUTTO – Badzarevic ci penserà su fino alla fine, anche se sembra che questa volta possa davvero rischiare di mandarlo in campo. Magari non da subito, dipenderà anche molto da che piega prenderà la partita. «Dzeko abbiamo deciso di risparmiarlo per la partita contro Cipro», ha ammesso subito dopo il Galles il c.t. bosniaco. A cui ha fatto eco l’amico del cuore, Miralem Pjanic: «Stavolta speriamo di poter contare su di lui». Insomma, l’intenzione è di provare a metterlo in campo, la posta in palio è troppo alta per poter rinunciare all’uomo decisivo, quello su cui si poggia un po’ tutta la manovra offensiva della Bosnia. In tal caso, alla Roma non resterà che incrociare le dita e sperare che vada tutto bene.
GIOIA BLEUS – Nel frattempo, però, un motivo per sorridere a Trigoria ce l’hanno eccome, con il ritorno di Lucas Digne in nazionale. Tenuto a riposo contro l’Armenia, il terzino sinistro ieri è partito dal via nell’amichevole che la Francia ha vinto in Danimarca (2-1 doppietta Giroud). Sbarcato a Roma a fine agosto con l’obiettivo — tra gli altri — di riconquistare anche la maglia dei Bleus, Digne ha raggiunto l’atteso traguardo in poco più di un mese. Chiamato da Deschamps in extremis a causa dell’infortunio di Tremoulinas, il terzino giallorosso non giocava una partita ufficiale in nazionale dal 18 novembre 2014, dodici minuti dodici contro la Svezia. Da ieri è di nuovo ufficialmente nel giro, anche perché la sua partita è stata buona, a tratti molto buona. Compreso quell’assist per Giroud che ha dato il via al successo.