Bojan a tutto campo. L’attaccante della Roma ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano spagnolo Sport in cui racconta i suoi primi mesi da giocatore della Roma. “È una sensazione rara – si legge sul sito Sport.es – perché da dodici anni indossavo la stessa maglia e avevo gli stessi sentimenti. Ho avvertito il cambiamento, ma ora gioco con un nuovo club, una grande maglia e un tifo spettacolare”.
TOTTI – Bojan è rimasto affascinato dal carisma di Totti. È questa la cosa che l’ha impressionato di più:“Il fenomeno Totti mi ha colpito. Perché è stato e continua ad essere un giocatore molto importante, che gioca da molti anni qui, e per tutto quello che significa per il club. L’altro giorno mi raccontava che arrivò alla Roma nel 1989 e ora ha 35 anni. Arrivò prima che io nascessi. Debuttò presto in prima squadra ed è sempre stato un punto di riferimento da quel momento, segnando gol importanti. È impressionante quanto la gente lo ami. Quando usciamo dagli spogliatoi per il riscaldamento subito il pubblico gli dedica dei cori. Non so da quanti anni non può fare una passeggiata in centro, perché non può fare due passi. La gente ama Totti e Roma allo stesso modo. Nello spogliatoio è carismatico. Ti dà subito l’impressione di non essere una persona normale, è speciale. Anche come calciatore. Ho visto le sue foto e video di momenti importanti a Trigoria”. All’inizio ha avuto qualche problema con Luis Enrique? “Si tratta di un progetto nuovo e tutte le parti devono essere assemblate con calma”.
PANCHINA – Tornando a lui, l’inizio non è stato facile: tre partite in panchina. Sono tornati i vecchi fantasmi? “Io stavo bene prima di iniziare la stagione, però è chiaro che dopo aver passato dodici anni nello stesso club, con una filosofia unica, per quanto ci sia Luis Enrique che vuole trasmettere una filosofia di gioco per me favorevole, la filosofia del calcio italiano è differente. È un nuovo mondo e non è facile adattarsi in fretta. Il mister ha deciso di non farmi giocare e lo rispetto. Nell’ultima gara ho giocato bene e ho segnato. Lentamente mi sto adattando”.
GOL – Nell’ultima con l’Atalanta è arrivato anche il primo gol: “È stato speciale anche perché l’ho segnato sotto la Curva Sud. Ho sentito quello che sento sempre, come una liberazione. Ti senti l’uomo più felice del mondo, non so come spiegarlo“.
ESAME – La Roma non rappresenta una prova di maturità per lui: “No, è un’opportunità che la vita mi dà di continuare a maturare, per continuare a imparare e superare le difficoltà, per aiutarmi a diventare un grande calciatore e un grande uomo”.
LUIS ENRIQUE – La filosofia di Luis Enrique è adatta al calcio italiano? “Credo di sì e sta andando molto bene. I risultati stanno arrivando. Abbiamo conquistato due vittorie consecutive e con l’Atalanta abbiamo giocato molto bene. Qui non sono abituati a questo tipo di gioco e cambiare una mentalità non è facile, ma Luis Enrique sta facendo un ottimo lavoro. Non dimenticate che questo è solo l’inizio”.
DERBY – Il derby è una partita speciale, lo ha capito subito anche Bojan: “Il derby è una partita speciale, tutti ne parlano e ci chiedono di vincere. Più che un ‘Clasico’? Sì, di più. Ho visto i video ed è spettacolare. In un Clasico il Camp Nou è tutto del Barça. Qui allo stadio ci sono tutte e due le tifoserie. È molto più intenso. Ci tengo molto a vincerlo. Non è una partita che vale solo tre punti, vorrei poter dire che ho vissuto un derby romano“.
Fonte: corrieredellosport.it