(D. Luciani) – 25 gennaio 2015. Contrasto tra due avversari, di quelli che nei primi sette mesi del 2013-2014 avevano fatto gonfiare il petto ad ogni romanista. Kevin Strootman entra, senza paura. Riesce a toccare il pallone ma subisce un colpo all’altezza della rotula. Va giù e subito si accorge che qualcosa non va. Lo stesso maledetto ginocchio che aveva ceduto a Napoli nel marzo 2014. Esce dal campo con medico e fisioterapista e, stavolta, la smorfia del suo imperturbabile viso non lascia trasparire segnali incoraggianti. Rientra in campo ma esce dopo poco meno di un minuto. Finirà 1-1 col gol del pareggio di Ljajic in apertura di ripresa dopo il vantaggio di Mario Gomez nel primo tempo.
Il guerriero, la “lavatrice” come ribattezzato da Garcia, si è fermato lì. Un altro calvario dopo il legamento crociato. “Revisione artroscopica al ginocchio sinistro durante la quale è stata verificata e confermata la stabilità del neo-legamento e rimossa la struttura fibrotica presente (Sindrome del Ciclope). È stata inoltre evidenziata una lesione cartilaginea che ha richiesto un trattamento chirurgico”. Questo recitava il comunicato della Roma del 30 gennaio 2015. Doveva essere pronto per le prime giornate di campionato. Con i compagni ha preso parte al ritiro di Pinzolo e alle tournée in Australia e Indonesia. Il ginocchio però continuava a non essere lo stesso. C’è voluto un consulto col dottor Mariani, sinonimo di affidabilità negli infortuni al ginocchio. Ed ecco la terza volta sotto i ferri, l’1 settembre 2015: “Nella giornata odierna Kevin Strootman è stato sottoposto a revisione chirurgica artroscopica al legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. L’ intervento è andato come programmato e il calciatore continuerà il suo programma riabilitativo”.
36 partite con Kevin: 23 vittorie, 13 pareggi e 3 sconfitte. 6 gol e 9 assist per lui. Media punti 2,10 a partita.
64 partite senza Kevin: 31 vittorie, 17 pareggi e 16 sconfitte. Media punti 1,72 a partita.
Quella sera del 25 gennaio al suo posto entrò Pjanic, il giocatore che oggi trascina la Roma a tutto campo. Chissà come sarebbero stata la seconda metà della scorsa stagione e l’inizio di questa con Strootman al 100% al fianco del devastante Pjanic, della solidità ritrovata di De Rossi e dell’inarrestabile Nainggolan. A Garcia manca la sua capacità di macinare gioco e avversari. Manca la sua personalità in mezzo al campo.
Lui che ha lasciato la Roma in corsa per lo Scudetto ed oggi la osserva ad un solo punto dalla vetta. In attesa di una sfida che può portarla lassù dove a lui piacerebbe ritrovarla tra qualche mese per guidarla nel rush finale.