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SPORTMEDIASET.IT Se Roma padrona si dimentica del suo Capitano

Totti
Totti

(B. Longhi) – Quel colpo da biliardo del Messi d’Egitto, incurante dei fischi di un intero stadio. La fuga verso la vittoria di Gervinho. Il miglior attacco del campionato. Il primo posto in solitudine come non le accadeva da due anni quasi esatti. La vittoria di Firenze contro la squadra forse più moderna e meno italiana-sia nei pregi che nei difetti- di tutto il campionato. Roma, quella giallorossa, guarda dall’alto le quattro sorelle, Lazio, Napoli, Inter e Fiorentina, con comprensibile soddisfazione. Si specchia nei suoi 20 punti, si compiace di una campagna acquisti (e pure cessioni) finalmente all’altezza delle speranze del suo popolo, si interroga doverosamente sulle altalenanti amnesie difensive, ma travolta da simili pensieri e riflessioni non si accorge, stranamente, di essere diventata maggiorenne, svincolata dalla fantastica tutela di Francesco Totti.

Un segno dei tempi che cambiano. Un segnale di inconscia e inconsapevole maturità. Sia chiaro, il capitano sarà ancora utile di qui alla fine del campionato, ma la sua attuale assenza per infortunio, passata sottotraccia e accettata silenziosamente dalla romanità, fa capire quanto gli interessi della squadra siano di questi tempi anteposti a quelli di un singolo anche se unico, eccezionale ed inimitabile.  Una situazione nuova, imprevedibile in una città innamorata da circa un ventennio del suo idolo fatto in casa. L’anagrafe non fa sconti, nemmeno alla storia, alla classe, al campione, agli oltre 300 gol. Alle bandiere. Ma si può essere utili anche con qualche presenza in meno e qualche panchina in più: a Totti qualcuno più grandicello dovrebbe ricordare ciò che era capitato a Gianni Rivera, nella sua ultima stagione ’78-’79,quella della stella rossonera. Quando, nonostante i ripetuti infortuni dovuti all’usura e all’età (35 anni suonati) lo avessero costretto a scendere in campo solo 13 volte, si ritagliò la soddisfazione di vincere l’ennesimo e ultimo scudetto, trampolino di lancio verso un nuovo incarico, quello di vicepresidente del club.

Ed è nell’esempio dell’ex bambino d’oro rossonero, che Francesco Totti deve dare il suo prezioso contributo alla squadra del suo cuore. Perché le presenze di una stagione, ben pochi le ricordano.Gli scudetti non li dimentica nessuno.

Fonte: Sportmediaset.it

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