(A. Serafini) – Tra le «sliding doors» di Trigoria, la strategia è ancora tutta da definire. Può capitare quindi che a stagione in corso si possa già pensare a chi difenderà la porta romanista il prossimo anno. Un enigma riaperto da Sabatini, dubbioso sulla possibile permanenza nella capitale di Szczesny, ma allo stesso tempo sollevato dall’idea che la Roma «ha già comprato un portiere» per il futuro. La caccia al nome si è quindi soffermata sui nomi dei possibili obiettivi seguiti dal ds negli ultimi mesi. In cima alla lista dei preferiti c’è Alisson, ventitreenne brasiliano dell’Internacional di Porto Alegre. Un predestinato che con ogni probabilità difenderà i pali della nazionale nella prossima Olimpiade ed è già protagonista nella Seleçao.
Sabatini, attraverso i suoi buoni uffici brasiliani, si è garantito una sorta di preaccordo con il ragazzo e con il club, che chiede almeno 7 milioni per il cartellino, ma anche la Juventus si è mossa in estate mandando sul posto un proprio uomo. Nel frattempo la Roma aspetta, convinta che la posizione pendente di Szczesny (in prestito secco dall’Arsenal), sia ancora da definire. A Londra infatti il reparto è più che affollato: l’acquisto di Cech (contratto in scadenza nel 2019) e del colombiano Ospina sembrano tenere chiuse le porte al polacco anche nel prossimo futuro, tanto che una decisione definitiva non verrà presa prima di febbraio. Addirittura Szczesny vorrebbe aspettare ulteriormente: «Un ritorno a Londra? Voglio pensarci dopo l’Europeo». La Roma quindi non farà passi affrettati: per tesserare Alisson, che ha sposato una ragazza spagnola ma è ancora privo di passaporto comunitario, bisognerebbe aspettare giugno, considerando inoltre la scarsa volontà del portiere di trasferirsi a gennaio in Italia in un club minore. Con Skorupski bloccato ad Empoli per un altro anno e il contratto in scadenza di Lobont e De Sanctis, il domino è appena iniziato.