(S. Carina) – In un anno è cambiato tutto. Dalla delusione per la mancata convocazione al mondiale brasiliano alle dichiarazioni di venerdì del ct Wilmots («È fondamentale»), che oramai non si priva di Nainggolan nemmeno per un’amichevole. Il belga sarà dunque titolare anche questa sera contro la Spagna con un occhio speciale al Bologna. Sì, perché Radja con i rossoblù sembra avere un conto aperto. Non essendo un centrocampista che segna molto (14 reti in serie A) è alquanto singolare che più di un quinto dei suoi gol (3) li abbia segnati proprio al Bologna. Ha iniziato il 31 ottobre del 2010: un tiro dalla distanza, chiude la pratica (2-0) a favore del Cagliari, sua squadra all’epoca. Poi il bis, sempre con i sardi, il 21 ottobre del 2012: stavolta la conclusione è dal limite dell’area, tocca la traversa e finisce in rete. L’ultimo sigillo, lo scorso anno. È il 22 febbraio. La Roma anticipa al sabato (come accadrà questa settimana) e vince 1-0. Chi segna? Nemmeno a dirlo. Tocca di nuovo a Radja al suo primo sigillo stagionale con la maglia giallorossa (poi in campionato ne segnerà altri 4). Azione, secondo le indicazioni del manuale-Garcia: Gervinho attira su di sé le attenzioni della difesa rossoblù e scarica per Pjanic. Assist perfetto per l’inserimento vincente di Nainggolan.
RITORNO AL PASSATO Arrivato a Trigoria nella sessione invernale del 2013 per sostituire Strootman, immaginare ora una mediana senza il belga è impensabile. Il primo a saperlo è Garcia (apparso visibilmente scosso ieri a Trigoria per quanto accaduto in Francia) che sinora tra campionato (12 presenze) e Champions (4) gli ha risparmiato soltanto un’ora a Frosinone, due minuti con la Sampdoria e i primi 55 minuti con l’Empoli. Per il resto, sempre in campo dall’inizio alla fine. Una crescita che si registra anche nella considerazione dello spogliatoio, coronata dalla fascia di capitano nell’ultimo derby. Sabato Radja, in ritiro con la nazionale, ha usufruito di qualche ora di libertà recandosi allo stadio di Anversa dove ha assistito, insieme a Vertonghen, al match tra il Beerschot, club dove ha mosso i primi passi da calciatore prima del suo approdo in Italia, e lo Sporting Hasselt. Questa sera sarà protagonista con la Spagna e domani tornerà a Trigoria. Perché il Belgio e gli Europei possono attendere. A dispetto del low profile di moda a Trigoria, lui è già uscito allo scoperto dopo il 3-1 all’Italia: «Adesso la cosa più importante è giocarsi lo scudetto, perché abbiamo la squadra giusta per farlo».
Gennaio intanto è lontano ma Sabatini ha già iniziato a muoversi da tempo. Oltre al portiere Alisson dell’Internacional, il ds ha bloccato anche l’attaccante Boye, classe ’96 (ora al Newell’s ma di proprietà del River Plate) che si libera a parametro zero a giugno. Per rimanere in tema-giovani, confermato l’interesse per Madragora, perno dell’under 21 di Di Biagio. Ieri il club ha ufficializzato la nuova collaborazione avviata con Maker Studios, leader mondiale di contenuti online di brev