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GAZZETTA.IT Roma, la peggior difesa d’Europa. E con Garcia è profondo rosso
(V. Clari) – Sedici gol. Sedici. In cinque partite. La peggiordifesa della Champions League. C’è anche questo “inquietante dato” a far da corredo alla serata da incubo della Roma a Barcellona. Peggio del Maccabi Tel Aviv, che si è fermato a 15 palle raccolte in fondo al sacco. Con la consolazione che gli israeliani sono a quota zero punti, e fuori da tutto, mentre a Pjanic e compagni basterà fare un gol più del Bate per passare il turno. Fra quelle che giocano oggi, Malmoe e Astana sono quelle messe peggio: 8 gol subiti. Dovrebbero prenderne altri 8, però, per mettere in discussione il triste primato della Roma.
ORRORI ASSORTITI — Le sei pappine prese contro i marziani sono l’ultima tappa, la più clamorosa, di una via crucis difensiva. Erano partiti bene, con l’1-1 in casa contro il Barça. I problemi iniziano il turno dopo: 3 gol subiti (a 2) contro il Bate, poi il pareggio 4-4 a Leverkusen, e anche nella vittoria della gara di ritorno la difesa viene bucata due volte. Per fortuna, il gol di Pjanic fa passare tutto in “cavalleria”, almeno fino al risultato tennistico di stasera. Nel girone si sono visti un gol subito ogni 28 minuti e orrori di ogni tipo: dalle papere del portiere alle partenze ad handicap, dalle amnesie contro i tedeschi al senso di impotenza contro i catalani.
IN ITALIA — In Italia quella di Garcia è solo la settima difesa del campionato (a parimerito con Atalanta e Udinese), ma i gol presi sono stati meno (15) in 13 gare, rispetto ai 16 delle cinque giornate europee. Certo, in Serie A difficilmente ci si trova a dover fermare gente come Messi, Neymar e Suarez, però qualcosa, anche a livello di “solidità mentale” non funziona.
NON SOLO SINGOLI — Contro il Barcellona Szczesny è stato il migliore incampo, stoppando due volte Neymar (anche un rigore) e una Messi: Rudiger era in balia degli elementi, Maicon ripensava con nostalgia a quando con l’Inter bloccava e batteva il Barça (sono passati cinque anni e si sentono), Manolas è affondato insieme ai compagni. Ma non è una questione (solo) di singoli: la Roma nel suo complesso ha opposto poca resistenza ai campioni d’Europa, e se li lasci giocare, da metà campo in poi, non ci sono barricate che tengano. Lo ha ribadito anche Sabatini, seppur evidenziando l’altra faccia della medaglia: “E’ un problema che sta cercando di risolvere l’allenatore richiamando l’attenzione dei calciatori. Non è solo la difesa che deve lavorare ma tutta la squadra. Prendiamo qualche gol in più ma ne facciamo anche tanti, è il nostro modo di giocare, spesso per fare tre-quattro gol si rischia di subirne, ma miglioreremo”.
CURRICULUM TERRIBILE — Ma non è una questione unicamente di questa stagione: la Roma subisce gol in Europa da 27 partite consecutive: sono 61 in tutto. Il bilancio in Champions del Garcia giallorosso racconta di due sole vittorie (contro il Cska nel settembre 2014, col Leverkusen a inizio novembre) in 11 partite. In mezzo oltre 400 giorni senza vittorie, nel complesso 4 pareggi e 5 sconfitte dopo l’inno della Champions. Un bilancio da Cenerentola, con l’aggravante delle sbandate contro le grandissime. la Roma è l’unica squadrad aver subito più di sei gol in 3 occasioni, nella moderna Champions: l’1-7 casalingo dello scorso ottobre, contro il Bayern, qualche anno prima (2007) il tristemente memorabile 7-1 in casa ai quarti contro lo United di Ferguson, sotto la gestione Spalletti. E se allora la Roma uscì dalla coppa, lo scorso anno dopo la batosta presa da Guardiola uscì dal suo magic-moment, perdendo molte delle sue certezze e, in un certo senso, compromettendo una stagione raddrizzata solo molti mesi dopo recuperando il secondo posto e la qualificazione Champions. Ora è importante non ripetere quell’errore: i 6 gol devono restare “orrore statistico” e non fardello mentale. Ci sono ancora un campionato da inseguire, e una qualificazione a portata di mano. Magari provando a non subire gol dal Bate. Un’impresa non impossibile, nonostante i numeri…