(M.Baiocchini) – C’è una data e una partita che potrebbe segnare un decisivo spartiacque nella stagione dei giallorossi. 9 dicembre, Roma-Bate Borisov, ultimo turno di Champions League. Quella sera, dopo il novantesimo, si saprà se la squadra di Rudi Garciaavrà ottenuto il pass per gli ottavi e soprattutto se lo stesso Garcia sarà ancora l’allenatore della Roma.
Ci sarà anche James Pallotta di ritorno nella capitale. Seguirà quella sfida dagli spalti dell’Olimpico. Troppo importante esserci nel momento fondamentale che indicherà la strada da seguire almeno fino al termine della stagione: andare avanti con il progetto legato all’allenatore francese oppure iniziarne un altro.
In mezzo c’è la partita fuori casa contro il Torino e anche quella sarà importante per iniziare ad indirizzare le scelte societarie, ma la sensazione è che tutto poi dipenderà dal match contro il Bate. Se la Roma dovesse rialzarsi e centrare l’obiettivo, Garcia rimarrebbe la guida tecnica almeno fino al termine della stagione. Dipenderà poi dai risultati stagionali la sua permanenza, visto che ha un contratto ancora lungo (2018) e ricco (2,8 milioni netti l’anno).
In caso contrario si spalancherebbero le porte di un esonero e proprio per questo a Trigoria stanno iniziando a guardarsi intorno. Anche se per un cambio immediato non c’è moltissimo a disposizione. C’è Mazzarri, ancora sotto contratto con l’Inter. Un allenatore che piace alla dirigenza per la sua mentalità di lavoratore sul campo e che era stato già contattato prima che la società puntasse definitivamente su Garcia.
Ci sono Lippi, Capello, Spalletti e Ancelotti. Quattro grandi nomi, ai quali però, per un motivo o per un altro sarebbe difficile affidarsi. Ancelotti non accetterebbe mai, punta a sedersi sulla panchina di un altro grande club per fare un’esperienza in un altro campionato. Per questo il Bayern Monaco potrebbe essere il prossimo anno una possibile destinazione nel caso in cui Guardiola lasciasse la Bundesliga. Spalletti ha un buon rapporto con Sabatini ma al momento è solo un pensiero.
Capello e Lippi invece, più che allenatori, vengono ormai considerati dei selezionatori e per questo aspetto non convincono pienamente. Un discorso diverso potrebbe essere fatto sull’ex CT campione del mondo. Affidargli la Roma fino a giugno per traghettarla verso la gestione Antonio Conte. E qui subentra il piano “C” di Walter Sabatini ossia quello di un’ennesima rivoluzione il prossimo giugno.
Che Conte piaccia alla Roma ormai lo sanno anche i muri. Potrebbe essere lui l’allenatore del futuro giallorosso eppure non è l’unico nei pensieri del direttore sportivo. Anzi, la sua carriera potrebbe incrociarsi ancora con quella di Allegri. Perchè se Conte dovesse clamorosamente tornare allaJuventus, il primo nome buono sulla lista di Sabatini sarebbe proprio quello di Max, che era stato vicinissimo a firmare per la Roma, prima che poi la scelta ricadesse proprio su Rudi Garcia.
Ricapitolando. Se la squadra dovesse passare indenne le sfide contro Torino e Bate, si andrebbe avanti con Garcia. In caso contrario salirebbero le idee Mazzarri o Spalletti per andare avanti negli anni oppure Lippi fino al termine della stagione. Poi Conte in prima fila, Allegri in seconda e Di Francesco possibile outsider.
Piace tanto la sua mentalità offensiva, il fatto che sia un allenatore capace di lanciare i giovani e perchè è uno amato dalla gente e che conosce bene l’ambiente. Pensieri che la Roma rimanderebbe volentieri a fine stagione. Al momento Garcia mantiene la fiducia della società.
Fonte: goal.com