(A. Serafini) – Piccoli segnali alla ricerca di una coesione di gruppo che ha trovato inevitabilmente il parere favorevole di Garcia, convinto che la sua Roma possa riprendersi soltanto se ritroverà un’unità di intenti già troppe volte smarrita durante la stagione. Per farlo, il tecnico francese avrà bisogno di tutta l’esperienza possibile, magari proprio da quelli che in passato hanno dimostrato una maggiore influenza all’interno dello spogliatoio. Non a caso, anche sabato con il Toro toccherà nuovamente a De Sanctis difendere la porta romanista. Una scelta dettata da un normale avvicendamento con Szczesny e che permetta proprio al portiere polacco di ricaricare le pile sia a livello fisico che mentale in vista della decisiva notte europea con il Bate Borisov. Sugli spalti sarà presente anche Pallotta, atteso nella capitale sabato sera dopo un’assenza di quasi sei mesi. Il presidente americano sfrutterà la tappa romana per presenziare ai soliti tavoli tecnici relativi alla realizzazione del nuovo stadio e probabilmente per annunciare il proseguimento del percorso in giallorosso di Bruno Conti (in un ruolo ancora da stabilire nei dettagli).
Nel frattempo la dirigenza si è mossa su percorsi alternativi in attesa di incontrare il presidente: mentre Sabatini si è soffermato con Enzo Raiola (fratello di Mino) per discutere del futuro del talento degli Allievi Luca Pellegrini (richiesto da mezza Europa), il dg Baldissoni ha provato negli ultimi giorni a richiedere un nuovo confronto con il prefetto Gabrielli. Alla ricerca di un punto di incontro per discutere sulle disposizioni di sicurezza adottate all’interno dell’Olimpico, finora dalla controparte non è arrivata nessuna risposta.
Quindi il segnale richiesto alla società da parte dei gruppi della curva sud difficilmente si concretizzerà pubblicamente. E la linea di protesta, come comunicato nella giornata di ieri, non cambierà: «Rientreremo allo stadio soltanto quando tutto sarà tornato come prima. Quindi a Roma-Spezia la curva sud rimarrà a casa».