(E. Menghi) In campo i migliori. Per Roma-Torino il calcolo dei rischi non dovrebbe influenzare le scelte di formazione. Perché è vero che mercoledì i giallorossi si giocano il tutto per tutto in Champions e Gervinho è al rientro da un infortunio muscolare, ma è successo solo sei volte in due anni e mezzo che, dopo essere stato convocato, l’ivoriano finisse in panchina. C’è bisogno di lui per ripartire, la media punti raddoppia quando gioca e negli ultimi giorni ha avuto modo di riprendere confidenza con il pallone dopo uno stop di due settimane. Oggi dovrebbe partire titolare, in un tridente in cui l’unica altra certezza è Dzeko. Il terzo dovrebbe essere Iturbe, «scaricato» anche da Sabatini dopo l’Atalanta, ma più in forma di Iago Falque, che continua a fare le infiltrazioni al ginocchio.
Un’altra opzione possibile è l’avanzamento di Florenzi, che sembra però destinato a fare il terzino anche oggi, almeno all’inizio. Maicon è squalificato, difficile che sia Torosidis a trarne vantaggio. In difesa il ballottaggio è al centro, Rudiger e Castan si sfidano per affiancare l’insostituibile Manolas, mentre a sinistra ci sarà il solito Digne. Centrocampo con Nainggolan, De Rossi e Pjanic, in porta De Sanctis preferito a Szczesny. Nel frattempo sta scaldando i motori Salah: ieri correva in campo e si è messo in testa di tornare con il Bate. Anche perché, come ha sottolineato l’agente dell’egiziano, la squalifica chiesta dalla Fiorentina «tradita» non è mai arrivata.