(A. Serafini) – Delizia per l’obiettivo raggiunto, croce per risultato e prestazione. Potrebbe racchiudersi così l’ultima controversa notte europea romanista, riuscita a regalare la possibilità di giocarsi un ottavo di finale di Champions League e allo stesso tempo a sconfortare tra una valanga di fischi gli spalti semi vuoti dell’Olimpico. D’altronde la sfida con il Bate Borisov non ha che ripetuto un disco ben conosciuto negli ultimi tempi a Trigoria. Le aspettative estive si sono scontrate ancora una volta con le difficoltà che la squadra giallorossa continua discontinuamente a registrare. Falle nella costruzione di gioco, sommate ad un’altalena conseguente di passaggi a vuoto che ora più che mai rischiano di compromettere la stagione. Nonostante i risultati del mercato che nell’arco degli ultimi anni hanno comunque consentito di migliorare almeno sulla carta il livello di competitività della squadra, la mancanza di leadership e quindi di personalità ha più volte mostrato l’incapacità di concentrazione in partite definite dagli stessi protagonisti «importanti e decisive». Quindi il campanello di allarme è scattato nuovamente dopo le pessime prestazioni collezionate tra Bologna, Atalanta, Torino e Bate Borisov: avversari sicuramente più abbordabili se messi in paragone all’imminente sfida di domenica con il Napoli al San Paolo.
Finora l’idea di poter vincere le partite soltanto con la consapevolezza di essere tecnicamente più forte è risultato l’errore più evidente nella costruzione della nuova stagione, tanto che il confronto con Higuain e compagni potrebbe già mettere a repentaglio l’ambizione romanista di rimanere attaccata alla vetta della classifica. Per questo le occasioni a disposizione in campionato sembrano già essere finite, considerando inoltre che il possibile impegno societario per risistemare la rosa nel prossimo mercato di gennaio, difficilmente potrà affidarsi soltanto al bottino conquistato dopo il passaggio del girone di Champions League. 8-9 milioni già garantiti (più il botteghino della sfida di andata degli ottavi) che serviranno però per coprire anche i numerosi bonus presenti nei contratti dei giocatori in caso di superamento del girone. In sostanza cambierà poco la strategia societaria riferita ai futuri investimenti. Le risorse destinate a Sabatini per il mercato quindi dovranno far parte di un ulteriore sforzo economico che soltanto Pallotta potrà approvare.
Nei numerosi tavoli di lavoro andati in scena con la dirigenza durante la permanenza romana si è discusso anche di questo aspetto: la Roma ritoccherà la rosa, ma senza concedersi follie e non prima di aver sistemato chi ha già deciso di chiudere le valigie e lasciare la capitale. Il patron americano, non ha al momento programmato visite a Trigoria prima di salutare l’Italia e ripartire alla volta degli States. Questa volta con la speranza almeno di scendere dall’aereo e ricevere una buona notizia dal San Paolo.