(M. Azzi) Italians. «Sono molto ottimista per il futuro del nostro calcio: sta venendo su una generazione di talenti». Lorenzo Insigne ne fa parte a pieno titolo: anche grazie al suo brillante avvio di stagione, in campionato e in Europa League. «Otto gol sono un bel bottino, a metà dicembre. Sono soddisfatto. Rincorro obiettivi importanti e non dovrò mollare la presa». Il colore dei sogni è sempre lo stesso: l’azzurro. «La corsa per lo scudetto è apertissima, con la Juve che vola e sta per tornare nel gruppo di testa. C’è pure il Napoli, però: lotteremo alla pari con tutti. Fin dallo scontro diretto con la Roma». La Nazionale rimane più defilata, almeno per adesso. «Prima devo fare bene con la mia squadra, poi incrocio le dita. Alla maglia dell’Italia tengo parecchio».
Oggi è un giorno speciale: c’è il sorteggio degli Europei, con che spirito lo seguirà?
«La Nazionale avrà le sue chance, al di là del sorteggio. Bisogna battere pure i migliori, per arrivare fino in fondo. L’Italia ha un gruppo molto valido».
Ci può stare anche Insigne?
«Sto dando il massimo, per mettermi in evidenza. Ho già provato l’emozione di un Mondiale, ora sogno gli Europei».
Conte permettendo: come vanno le cose con il ct?
«Nessun problema, anche se si sono dette e scritte troppe cose. Parlai con Conte nel ritiro della Nazionale, quando ebbi quel problema al ginocchio. Eravamo d’accordo sulla necessità che mi curassi al meglio, senza rischi. Ho grande stima del ct e rispetto le sue decisioni, ma farò di tutto per convincerlo a chiamarmi».
Il 4-4-2 non fa per Insigne, dicono…
«In Europa ho esordito da centravanti: divertente, ho pure segnato. Bisogna mettersi a disposizione degli allenatori: al di là del modulo».
Con Sarri gioca dove vuole lei, partendo da sinistra.
«Intesa a prima vista. Mi fa giocare nella posizione ideale: non me l’aspettavo così bravo e grintoso. Merito suo se il Napoli sta andando forte, anche se è presto per sognare».
Cosa è successo a Bologna?
«Non l’ho ancora capito, forse una giornata storta, che purtroppo può capitare dopo 18 risultati positivi. Acqua passata: con il Legia abbiamo reagito e stabilito un record per l’Europa League. Sono stati decisivi pure i giocatori che stanno avendo meno spazio: prova dell’unità e del valore del gruppo. Abbiamo già segnato 50 gol. Merito dei duri allenamenti e dell’intesa tra gli attaccanti. Giochiamo a memoria».
Basterà per battere la Roma?
«Sarà una gara combattuta, tra due squadre con tanti campioni e vicine in classifica. La Roma non è in crisi: passa un periodo difficile. Mancano i risultati e nell’ambiente c’è una fisiologica delusione».
L’odio tra le due tifoserie è meno fisiologico, invece.
«È una brutta situazione e dobbiamo sperare che finisca presto. Purtroppo, come protagonisti possiamo fare poco. L’appello è scontato: basta violenza, allo stadio bisogna andarci per divertirsi».
Fair play, dica una cosa bella su Totti.
«È un grande esempio. Ha sempre lottato per i colori della sua città ed è pure il mio sogno: vorrei seguire nel Napoli lo stesso percorso di Totti a Roma».
Intanto deve provare a batterlo, domani.
«Alla Roma non ho mai segnato e c’è sempre una prima volta: ma andrò in campo per aiutare il Napoli a vincere, non con l’ossessione di segnare…».
Tanto c’è Higuain, giusto?