(F. Balzani) – I «giusti comportamenti», ma soprattutto la speranza di rivedere il gioco che fece brillare gli occhi a mezza Europa. È Luciano Spalletti il nome che la Roma, nel giorno del giudizio post eliminazione grottesca contro lo Spezia, ha contattato con più insistenza per sostituire Garcia. Una giornata quella di ieri passata tra conference call con gli Usa, lunghi faccia a faccia e tante telefonate al cellulare del tecnico che ha guidato la Roma dal 2005 al 2009 conquistando 2 coppe Italia, 1 Supercoppa e due accessi ai quarti di Champions. Spalletti è disponibile a tornare, ma andrà avanti anche oggi la discussione sulla durata del contratto da 2,5 milioni circa: lui chiede 2 anni e mezzo, la Roma ne offre uno e mezzo. In ogni caso bisognerà aspettare il 22 dicembre quando scadrà il contratto con lo Zenit e quando il tecnico potrà ultimare il pagamento delle tasse in Russia. Spalletti porterebbe con sé il suo staff storico, ad eccezione del vice che sarebbe Tonetto. Ritroverebbe Beccaccioli come Video Analyst e Andreazzoli potrebbe tornare ad avere un ruolo importante.
Ma il condizionale è d’obbligo. Perché in questo momento a Trigoria nessuno ha le idee chiare e perché oltre a Spalletti resta in ballo la pista Lippi come traghettatore con vista su Conte, anche se il ct della nazionale ha ricevuto negli ultimi giorni le avance del Chelsea. Non convincono né Capello né Mazzarri; rispunta Bielsa vecchio pallino di Sabatini è disposto ad accettare un anno e mezzo di contratto.
E Garcia? Ieri, durante la festa di beneficenza di Natale della fondazione Roma Cares, ha cenato proprio con chi in questo momento sta decidendo il suo futuro (tranne Sabatini che è andato via dopo 20 minuti). Volto scuro quello di Rudi: è convinto di restare fino a domenica e che in caso di vittoria sul Genoa costringerà Pallotta a ripensarci. Peggiore il finale: all’uscita un gruppo di tifosi ha atteso il pullman della squadra, uova e calci e tensione alle stelle. L’uscita di scena di Garcia sarà al veleno, zero trofei e tante macerie. Infatti, Pallotta ha pronta la lettera di licenziamento per il tecnico che, appena un anno e mezzo fa, doveva essere «il nuovo Ferguson» e al quale fu fatto firmare un contratto da 2,8 milioni fino al 2018 (ne rimarrebbero da pagare 15 lordi). Un legame che andava sciolto quest’estate e che ora mette nei guai non solo Garcia ma anche chi (come Sabatini) ha dichiarato: «Se affonda Rudi, affondiamo tutti». Stavolta, infatti, non basterà l’esonero del tecnico per ricominciare. L’opera di rinnovamento interna riguarderà tutti i comparti, compreso quello dirigenziale, e sarà intrapresa da qui a giugno proprio da chi intende dimettersi. Per Sabatini è già pronto un posto a Bologna e potrebbe essere sostituito da Sensibile o Corvino, mentre Baldissoni resterà nel club ma con un incarico diverso.