(G. Lengua) – In Brasile lo definiscono come un talento “cristallino”. Per scoprire se davvero è così, e se la Roma si sia davvero assicurata il grande giocatore che tutti in Sud America raccontano, bisognerà aspettare almeno sei mesi. Intanto Gerson, da stamattina, ha iniziato ufficialmente la sua avventura in giallorosso con un «Forza Roma!» rilasciato ai cronisti che lo aspettavano in aeroporto.
L’ARRIVO
Era già sbarcato a Fiumicino ad agosto, 48 ore per le visite e la firma sul contratto di cinque anni, poi era ripartito per il Brasile. Stavolta, salutato per sempre il Fluminense, è arrivato a Roma per restarci: alle 6.30 era in aeroporto, atteso da un rappresentante del club e accompagnato dal padre, poi via, verso l’hotel che lo ospiterà in attesa di trovare casa. In teoria, resterà a Trigoria fino a giugno per allenarsi, perché la Roma non può tesserarlo in quanto extracomunitario e il padre non vuole mandarlo a giocare in prestito; in pratica, in questi giorni ci saranno delle riunioni (anche con il suo agente, Calenda, lo stesso di Maicon) per stabilire quale sia la soluzione migliore. Una cosa è certa: chiunque sarà l’allenatore, nella prossima stagione Gerson, centrocampista offensivo che può essere impiegato anche sulla fascia, farà parte della rosa di prima squadra. Inevitabile, vista la fiducia che ripone in lui la Roma e che giustifica il costo del suo cartellino: 17 milioni, tra parte fissa e bonus, necessari per strapparlo alla corte dei grandi club d’Europa, su tutti Barcellona e Juventus.