(A. Austini) L’anno scorso, con la ferita fresca dell’eliminazione in Europa League, si fermò a discutere con un tifoso fuori da Trigoria. Scena «forte» e ripresa dai cronisti presenti che fece il giro del web. Stavolta il dialogo tra Sabatini e un romanista è stato in via telematica: come spesso gli capita, il dirigente ha risposto di suo pugno alla mail di un tifoso, che non ci ha pensato un attimo a pubblicare la conversazione sui social network. All’accusa di non seguire le indicazioni di Pallotta sul sostituto di Garcia, al punto di minacciare le dimissioni, e di volere «il male della Roma», Sabatini ha risposto per le rime: «Non stanno così le cose, la scelta dell’allenatore la indirizzo comunque io. Le possibili dimissioni sarebbero da riferire ad altro. Per esempio al decoro». Interpretando il senso delle parole del diesse, starebbe quindi pensando di farsi da parte per una questione di «decoro» personale. Il momento non è facile per Garcia, ma neppure per la società. E i dirigenti se ne accorgono puntualmente durante le partite, in casa e trasferta: Sabatini e non solo hanno ricevuto parecchi insulti.
Ma con la stagione ancora in corso, è difficile immaginare che l’uomo del mercato si faccia da parte adesso. Ogni decisione sembra rinviata al termine della stagione. Facendo i conti non solo con la classifica.