(di Keivan Karimi) – Luciano Spalletti vuol dire 4-2-3-1. Il modulo con cui tanto ha fatto bene nel primo ciclo in giallorosso è stato già riproposto ieri, nella prima del tecnico toscano sulla panchina romanista in stagione. Ne è scaturito un 1-1 scialbo, deludente e senza alcuna soddisfazione, che manifesta in pieno il momento di crisi della squadra. Ma ci vorrà del tempo, almeno un mese, per ricompattare l’anima e la condizione del gruppo ed assimilare le nuova impostazioni tattiche. Eppure è curioso e interessante vedere come sia stato ‘camaleontico’ il modulo scelto ieri da Spalletti.
Primo tempo: dal 4-2-3-1 alla difesa a tre – Pronti via, la Roma si schiera vecchia maniera dal primo minuto: difesa a quattro in linea, De Rossi e Pjanic bassi in mediana, Nainggolan a fare il Perrotta incursore, Florenzi largo a sinistra e Salah a destra. Dzeko ovviamente punta avanzata. Un 4-2-3-1 d’ordinanza per Spalletti, con la sola novità di provare il belga come trequartista e spostare Pjanic in regia. I giallorossi fanno fatica nonostante sembrino pressare con maggiore convinzione e compattezza. Nel corso dei primi 45′ qualcosa cambia: Florenzi si sposta a destra, Salah resta alto e più centrale, mentre Lucas Digne sulla corsia di sinistra appare più alto del solito. Si passa in effetti ad una difesa a tre, con Torosidis che si schiaccia vicino a Manolas e Castan. Una sorta di 3-4-1-2 per dare maggior sostengo a Dzeko e spingere di più sulla fascia.
Secondo tempo: vecchio modulo e Florenzi di nuovo terzino – Con il vantaggio acquisito Spalletti nella ripresa ripropone una Roma dalla veste iniziale del 4-2-3-1, chiedendo di allargare il gioco e riportando inizialmente Florenzi e Salah come esterni alti. Ma il Verona cambia modulo, dal 3-4-3 di inizio gara, piuttosto sterile nel mezzo, passa al 4-3-3 mettendo in crisi il reparto mediano giallorosso. Arriva il pari su rigore di Pazzini e Spalletti prova a dare maggiore incisività sulle fasce riportando Florenzi come terzino destro (terzo cambio di ruolo in partita) e inserendo Iago Falque come ala sinistra. Ma la vittoria non arriverà, per via di un Pjanic troppo lento in impostazione, di un Nainggolan che cala alla distanza e di un Dzeko che fallisce l’impossibile. Brutta domenica, l’ennesima per la Roma, ma tatticamente si è visto qualcosa di nuovo e più vario.