(D.Luciani) – Tante, anche troppe volte la Roma è stata vicina alla gara della svolta stagionale. Stavolta però, se due indizi fanno una prova, la squadra di Luciano Spalletti ha esibito in casa del Sassuolo almeno 3 prove per dare una secca sterzata al proprio campionato. Lo 0-2 con cui i giallorossi si prendono i tre punti in trasferta dopo tre mesi condensa: 1) una ritrovata voglia di lottare di squadra anche di fronte alle avversità (infortunio a De Rossi a fine primo tempo che si aggiunge alle indisponibilità di Florenzi, Iago Falque, Dzeko, Digne, Torosidis e Strootman oltre alla squalifica di Manolas); 2) primi passi in avanti dal punto di vista del gioco con un pizzico di qualità finora smarrita; 3) l’inserimento dei nuovi acquisti capaci di determinare la partita e 4) una buona dose di fortuna palesatasi al 41′ del secondo tempo quando Berardi ha calciato alto il rigore (giusto) fischiato dal (comunque) pessimo Calvarese con annessa espulsione di Nainggolan per doppio giallo.
Un successo siglato dal ritorno al gol di Salah e dal secondo timbro consecutivo in altrettante presenze di Stephan El Shaarawy: magnifica l’esecuzione del n°11 romanista proprio al minuto 11 del primo tempo, a segno con un sinistro a giro sul palo lontano dove Consigli non può arrivare. Sigillo finale a coronare un’ottima prestazione per il Faraone, capace di bruciare sullo scatto Vrsaljko al 94′ sulla splendida giocata dell’ultimo arrivato Perotti, generoso e prezioso in entrambe le fasi per centrare la terza vittoria in tre trasferte in casa del Sassuolo. Reggio Emilia provincia romana conquistata da soldati egiziani.
La Roma non ha dominato la partita perché di fronte c’era l’ottima squadra di Di Francesco, organizzata tatticamente e con elementi di indubbia qualità. Il Sassuolo ha subito nella prima frazione il ritmo impresso alla partita dalla Roma, capace di sfondare soprattutto sull’out destro con le combinazioni tra Maicon, Pjanic e Salah. Dopo il gol del vantaggio dell’ex Fiorentina, i giallorossi si sono divorati due volte il raddoppio nel primo tempo, con Maicon – poco lucido dopo 77 metri di corsa – ed El Shaarawy – disturbato da Cannavaro – e si sono visti negare un rigore solare proprio sull’italo-egiziano per fallo di Vrsaljko.
Il Sassuolo è uscito nella ripresa dopo un’altra clamorosa palla-gol sprecata da Salah:all’8′, da posizione defilata, l’egiziano ha calciato addosso a Consigli invece di servire Nainggolan solo a cinque metri dalla porta vuota. Terminata la benzina, Spalletti ha dovuto fare i conti con la stanchezza. Dopo i cambi forzati per De Rossi e Pjanic (botta alla gamba), il tecnico ha dovuto attendere per effettuare il terzo cambio. Al 34′ è entrato Palmieri al posto di un esausto Maicon mentre anche Keita, Perotti, El Shaarawy e lo stesso Salah hanno accusato un netto calo fisico.
Il Sassuolo ha stretto i giallorossi negli ultimi trenta metri attaccando un’inedita retroguardia composta nel finale da Gyomber-Ruediger-Zukanovic-Palmieri. Szczesny ha dovuto disinnescare una girata di Acerbi, che aveva commesso fallo in gioco pericoloso su Ruediger, un cross di Berardi e un colpo di testa di Falcinelli prima di essere graziato dallo stesso Berardi sul rigore provocato da un irruento intervento di Nainggolan su Pellegrini.
La Roma ha spaventato ancora Consigli, al 35′ salvato da Cannavaro su inserimento di Nainggolan e poi bravo a smanacciare sotto la traversa la spettacolare girata al volo di El Shaarawy. Brivido per il portiere emiliano che al 37′ esce in presa bassa ma scivolando finisce per portarsi la palla fuori area: arbitro, assistente d’area e guardalinee non ravvisano il tocco al di là della linea.
Un totale di otto occasioni costruite dalla Roma, sei più i due gol: un bottino quest’anno registrato solo nelle gare di Champions contro il Bayer Leverkusen e in quelle di campionato contro Carpi e Udinese. La svolta forse è arrivata. “Zitti e pedalare” confermerà Spalletti per imboccarla definitivamente.