La copertina della serata spetta di diritto a Perotti fondamentale in fase di costruzione, lui che non è un centrocampista di ruolo. Perchè l’argentino non dà punti di riferimento ai giocatori blucerchiati: lo trovi a sinistra, ma anche dietro a centrocampo in linea con Pjanic, ti sorprende a destra, quando impacchetta un cross al veleno nel primo tempo, e dispiega quindi il suo potenziale di nuovo sulla fascia di competenza, soprattutto quando Spalletti – invertendo l’ordine dei fattori a centrocampo, da Florenzi-Keita-Pjanic a Pjanic-Keita-Florenzi – lo supporta col jolly Alessandro, consentendogli maggiore libertà di movimento, scrive la Gazzetta dello Sport.
La Samp, pur lodevole nel portare pressing alto, ne subisce le impennate. Se con Garcia era quasi sempre Gervinho a dover spaccare la partita (per un’idea di calcio verticale), con Perotti dappertutto la musica cambia in orizzontale. E il tango può diventare travolgente: lo ballano lo stesso Pjanic (che ieri qualche pallone di troppo l’ha perduto, a dirla tutta), Florenzi-gol che s’ingigantisce diventando Dzeko in area di rigore, El Shaarawy che accentua il tasso d’imprevedibilità e serve pure assist al bacio. E così contro i muri e le barricate, solo il talento sa trovare la strada come il fiume trova sempre il mare: con Perotti si può. E il gol è il premio ad una serata ispirata che segna il nuovo stile giallorosso sotto il profilo del gioco.