(A. Serafini) – Ipotesi, pensieri e un futuro tutto da scoprire. Nel frattempo l’intenzione di lasciare la Roma al termine della stagione continua a battere forte nel cuore di Walter Sabatini, mai così vicino all’addio dall’inizio della sua avventura in giallorosso. Il percorso di 5 anni vissuto in parallelo con la nuova proprietà americana è nato come una comune storia d’amore ed ha registrato nelle ultime settimane la prima vera crisi del rapporto, in cui entrambe le parti sono disposte a separarsi consensualmente. E se il resto della stagione potrà ancora essere vissuto come una pausa di riflessione in attesa dell’ultimo bivio estivo, i fattori esterni proveranno quantomeno a giocarsi le proprie carte per convincere i protagonisti a compiere un passo indietro.
Con estrema calma e razionalità ieri è stato il turno di Luciano Spalletti, convinto ad accettare il secondo corso romanista anche grazie alla mediazione di Sabatini: «Quando ho letto la notizia sono andato a parlare direttamente con lui – ha ammesso il tecnico – e mi ha confermato che l’addio è un’ipotesi. Ognuno deve sentirsi in discussione, e lui giustamente si prende le sue responsabilità, come tutti noi. Adesso però superiamo questo pacchetto di partite e continuiamo insieme». D’altronde il tecnico, da poco immerso nella nuova realtà di Trigoria, preferirebbe continuare il rapporto professionale con quello che considera un amico e un ottimo dirigente, ma allo stesso tempo è convinto di poter aiutare la Roma in questa fase di stallo costruendo un muro di protezione intorno alla squadra mettendoci al faccia. In ogni occasione. Proprio qualche ora prima della conferenza stampa, Sabatini si è fermato a firmare qualche autografo con i tifosi presenti fuori dai cancelli di Trigoria e alla domanda, «Direttore è vero che se ne va?» è stato captato un «Sì» generico, che però il diesse aveva rivolto ad un ragazzo che in quel momento stava chiedendo il permesso di fare una foto. D’altronde un pizzico di confusione legata al momento generale, lascia ancora aperta la strada a diverse ipotesi, nonostante da Boston sia già stata presa in considerazione ovviamente anche quella dell’addio definitivo. Nella programmazione del presidente Pallotta infatti l’idea di inserire un’altra figura professionale all’interno della dirigenza è storia recente: proprio durante l’ultimo periodo tumultuoso che ha preceduto l’esonero di Garcia, il presidente americano ha chiamato telefonicamente Franco Baldini, chiedendogli la disponibilità per un possibile ritorno in giallorosso. L’ex dirigente ha ringraziato, declinando però l’offerta.
Adesso la situazione sarà costretta a registrare continue evoluzioni, tra le già innumerevoli proposte arrivate per occupare un posto che fino a giugno è ancora teoricamente vacante e il contatto diretto tra Sabatini e Pallotta, che dopo aver accettato le dimissioni vorrebbe comunque parlare dal vivo con il suo dirigente prima di stringersi definitivamente la mano. Intanto il diesse, supportato dal dg Baldissoni, proseguirà il lavoro anche in vista della prossima stagione. Perché per battere la concorrenza ci si deve muovere sempre con largo anticipo. Anche sul proprio futuro.