(S. Carina) Come spesso capita, a Spalletti basta poco per fotografare la partita: «I presupposti si erano creati, loro sono stati bravi perché quando gli concedi unmetro lo fanno diventare un chilometro. Noi invece non siamo sriusciti aconcretizzare il nostro metro in più che c’eravamo conquistati».
A pensarci bene, Roma-Real Madrid è tutta qui. Poi ci sono gli errori dell’arbitro Kralovec, la differenza apparsa evidente tra i campioni e i buoni calciatori, il calo fisico nel finale che il tecnico toscano non vuole però prendere in considerazione: «Non posso dire ai miei calciatori che sono inferiori all’avversario in termini di corsa. Poi se in qualche momento arriviamo in ritardo è chiaro che c’è da fare un po’ di lavoro. Sono dispiaciuto, abbiamo fatto tantecose fatte bene ma se sciupi, questo Real ti castiga. Il fatto è che dopo il primo gol la squadra si è un po’ allungata: è un problema che abbiamo, retrocediamo sempre troppo». Spiega la scelta di rinunciare inizialmente a Dzeko: «Non volevo dare a Zidane il pallino in mano, avere Edin davanti ci davameno possibilità di gestire la palla».
Chiamato in causa, il tecnico francese gestisce invece bene il successo: «Bel risultato, complimenti alla Roma ma non siamo ancora passati». La consolazione, tornando a Spalletti, arriva dall’applauso al fischio finale dell’Olimpico: «Il pubblico della Roma è abituato a vedere grandi calciatori, grandi partite e sa benissimo quando fischiare e quando applaudire». Lo sa anche Pallotta che nonostante il ko si professa «orgoglioso di questa squadra. Abbiamo giocato alla grande, sono entusiasta del nostro staff tecnico. Non potrei essere più felice per come hanno lavorato nell’ultimomese. Con questo allenatore non potremo che migliorare. E io tornerò a Roma ai primi di marzo e sarò a Madrid per seguire la gara di ritorno».
SABATINI FRENA Chissà se i miglioramenti procederanno di pari passo con il lavoro di Sabatini. Ieri il ds è tornato criptico sull’addio a fine stagione: «Non ho mai parlato né evocato la parola ‘dimissioni’, sono rimasto zitto. Ho avuto un contatto con Pallotta al termine del mercato e ci siamo aggiornati ai prossimi mesi per un consuntivo ed un preventivo». Anche perché, senza il terzo posto, toccherebbe a lui a pagare il conto.