(F. Ferrazza) – La quinta vittoria consecutiva in campionato della Roma spallettiana, arriva al termine di due giorni monopolizzati dalla frattura tra Spalletti e Totti. Il tecnico è riuscito nonostante questo a tenere isolata la squadra, anestetizzando la risonanza mediatica di una vicenda che rischiava di minare la tranquillità del gruppo. Cinque gol al Palermo, in una partita dominata, e la sensazione che i giallorossi credano con sempre maggior convinzione alla possibilità di raggiungere il terzo il posto.
È Edin Dzeko a sbloccare la partita, e poi a chiuderla, realizzando tre reti in nove giorni, dal Carpi al Palermo. Nel giro di un minuto e mezzo è cambiata la serata del centravanti, protagonista di un clamoroso errore, sotto porta, al ventottesimo del primo tempo. Spazientiti, i tifosi, per i tanti errori fatti in fase di finalizzazione, ricoprono l’attaccante di fischi. Lui fa finta di niente, riprende a giocare, provando a raccogliere energie fisiche e, soprattutto, mentali. E il gol di Dzeko arriva nell’azione successiva, quasi più complicato di quello che aveva sbagliato poco prima. Nessuna esultanza, non se la sente, forse indispettito, anche se i compagni lo sommergono di abbracci e affetto. Di Keita il raddoppio, mentre è una doppietta di Salah a chiudere la gara.
Ovazione per il rientro dopo tredici mesi di Kevin Strootman. L’olandese entra al trentatreesimo del secondo tempo al posto di Maicon, accompagnato da cori e applausi. Un quarto d’ora in campo, circa, con i tifosi a sottolineare ogni tocco del pallone del centrocampista tanto atteso con gli ‘olè’. «Ero stato fuori troppo, vivo una grande gioia stasera — sorride Strootman a fine partita — un rientro perfetto con questo 5-0. Ora mi sento un calciatore». Rilassato e con un italiano ormai perfetto, il centrocampista racconta: «Non ho mai avuto paura di smettere, ma paura si: prima del terzo intervento è stato un momento difficile, ero all’80% ed è stata dura quando hanno detto che dovevo rioperarmi. Ma abbiamo lavorato bene e adesso tornando in campo non sono al 100% ma ci sto lavorando. Dobbiamo continuare così abbiamo bisogno di punti, vincono tutti, io voglio rigiocare la Champions, visto che ho fatto solo 5 minuti a mosca. Spalletti un grande allenatore, ma lo era anche Garcia. Il caso Totti? Non dico niente, riguarda lui e il nostro allenatore. Loro parleranno domani e noi giocatori dobbiamo pensare solo a giocare». Applaudono Totti e De Rossi, il rientro del compagno, dalla tribuna. Daniele è costretto a guardare i compagni da fuori per una lesione muscolare al polpaccio sinistro. Il centrocampista non potrà giocare per un mesetto, con Spalletti chiamato a ridisegnare in questo ciclo di partite fondamentali gli equilibri di una squadra che sul numero sedici si sarebbero dovuti fondare. Ed il recupero, seppur da gestire gradualmente, di Strootman, rappresenta una risorsa fondamentale in più per questa Roma.
Fonte: La Repubblica