Chi si aspettava la resa dei conti a Trigoria è rimasto deluso. Il giorno dopo lo scontro Totti-Spalletti, culminato con l’esclusione del capitano dalla sfida casalinga che la Roma ha dominato contro il Palermo all’Olimpico, non c’è stato nessun duello. L’allenamento si è svolto regolarmente, Totti ha lavorato con il resto del gruppo come se nulla fosse successo e dopo la seduta sul campo i due protagonisti si sono chiusi in una stanza e hanno parlato a lungo. Top secret il contenuto del colloquio che lascia però intravedere un riavvicinamento e un chiarimento per quanto riguarda il Totti giocatore.
Diverso invece il futuro di Totti all’interno della Roma, quello il capitano dovrà discuterlo con Pallotta in persona al suo prossimo passaggio nella capitale in programma nella prima settimana di marzo. Sarà quello il momento clou, quello nel quale Totti, che al termine del contratto da calciatore che scade a giugno, ha con la Roma ancora sei anni di contratto da dirigente, deciderà cosa vuol fare del suo futuro. L’importante sara’ essere chiari da entrambe le parti, perché se è vero che la Roma non puo’ rimanere ‘schiava’ del suo numero 10, è altrettanto corretto dare a Totti la possibilità di svincolarsi e andare a giocare altrove, ammesso che decida di farlo. Non sarebbe il primo ne l’ultimo dei grandi campioni del calcio italiano a finire la carriera in qualche torneo milionario dall’altra parte del mondo.
Intanto ieri ha incassato la stima del popolo romanista che all’Olimpico si è schierato chiaramente dalla sua parte: fischi a Spalletti al momento delle formazioni e una vittoria spettacolare con cinque gol al Palermo passata in secondo piano proprio per la querelle col leader giallorosso. Il mister toscano a fine gara ha provato ad ammorbidire i toni, ma la frittata ormai era fatta. Per il resto, al Fulvio Bernardini, oggi allenamento defaticante per chi ha giocato ieri con grande euforia attorno a Dzeko e Strootman: il primo si è finalmente sbloccato realizzando una bellissima doppietta, il secondo è tornato in campo tredici mesi dopo l’infortunio che poteva costargli la carriera.
Fonte: italpress