(A. Serafini) – Un mercato da rinnovare, tranne per i contratti che nel prossimo giugno arriveranno a scadenza. L’esplosione del caso Totti non ha fatto altro che allungare la lista di chi al termine della stagione, dovrà sedersi a tavolino per capire quante possibilità ci siano di continuare il proprio futuro in giallorosso. Ovviamente la questione legata al numero 10 verrà affrontata con ordine prioritario, aspettando l’arrivo a Roma del presidente Pallotta, che personalmente proverà a non trascinare la trattativa fino alla prossima estate.
Totti a parte, le intenzioni societarie sul gruppetto dei giocatori arrivati a fine contratto continuano ad essere chiare. E di certo non dettate dalla fretta di trovare a breve un possibile accordo. Il fattore età infatti influirà nella scelta dei dirigenti e nelle indicazioni di Luciano Spalletti, che per il momento sembra però intenzionato nel proseguire sulla linea dell’esperienza e della personalità. Non a caso il tecnico, dall’inizio della sua seconda avventura nella capitale, ha chiamato spesso in causa Maicon e Keita, due di quelli che difficilmente riusciranno ad ottenere una conferma anche nella prossima stagione. Uno scenario ampiamente previsto dal terzino brasiliano, che durante l’ultimo rinnovo ha accettato l’inserimento di una clausola legata al raggiungimento di determinate condizioni. In pratica l’esterno avrebbe potuto conquistare un altro anno di contratto (fino al 2017) soltanto di fronte al completamento del 70% delle partite ufficiali affrontate dalla squadra. Considerando inoltre che ogni presenza viene contata dopo il raggiungimento di 30 minuti giocati sul campo, Maicon a questo punto riuscirebbe a tagliare il traguardo soltanto di fronte all’ipotesi, improbabile, di essere schierato per almeno mezz’ora in tutte le gare che rimangono fino al termine della stagione.
Discorso ancor più chiaro per Keita, 36 anni compiuti lo scorso gennaio e la consapevolezza di poter allungare ancora la propria carriera, ma in un campionato che non obblighi a ritmi così forsennati. Le strade tra la Roma e il maliano si divideranno a giugno, quando nella capitale verrà ufficializzato il ritorno già definito di Paredes dall’Empoli. Sarà forse un bivio ancora più difficile per il trentottenne De Sanctis, indeciso se continuare per un altro anno lontano da Trigoria o appendere definitivamente gli scarpini al chiodo ascoltando magari l’offerta per un ruolo dirigenziale all’interno del club. Il portiere abruzzese però, (finora in stagione ha collezionato 6 presenze dettate più che altro dall’infortunio di Szczesny nello scorso settembre) si sente ancora fisicamente integro, tanto che l’ipotesi di proseguire rimane al momento la più accreditata. D’altronde Sabatini ha già scelto anche in questo caso la batteria dei portieri della prossima stagione: aspettando l’arrivo del brasiliano Alisson, sarà Skorupski a colmare il vuoto lasciato libero da De Sanctis. Capitolo De Rossi: il centrocampista, in scadenza a giugno 2017, non ha ancora affrontato alcun tipo di discorso con la società. Dopo aver osservato da vicino gli strascichi della vicenda Totti, Daniele preferirebbe affrontate ogni tipo di scenario con la massima tranquillità.
Alla soglia dei trentatré anni e con qualche acciacco fisico che comincia a farsi sentire, l’intenzione è quella di prepararsi al meglio per affrontare l’ultimo anno di contratto al meglio delle proprie possibilità. Soltanto in seguito si capirà se sarà il caso di chiudere la carriera in un altro club, magari proprio negli Stati Uniti, esperienza che lo ha sempre affascinato e che non ha mai nascosto, anche pubblicamente. Ma almeno per lui, per pensare al futuro c’è ancora tempo.