(C. Mangani) – Perché in centro? Perché ancora una volta nel cuore della città? I tifosi del Galatasaray sbarcano nella Capitale e mettono alla prova l’impianto della sicurezza. Erano attesi in 300, quelli più pericolosi. Indicati dal National football information point (il Cnims per l’Italia). Segnalato il loro arrivo e le malefatte organizzate in giro per il mondo. Trecento, più un altro migliaio di tifosi “normali”, per come possono essere normali ultrà famosi per la loro violenza. Hanno acceso petardi, lanciato bombe carta, lasciando una scia di confusione e disordine lungo il tragitto che da piazzale Flaminio li doveva portare a piazza delle Canestre. Ma per quanto la polemica politica sia infuriata nel vedere le immagini di piazza del Popolo e dintorni paralizzati per il passaggio del corteo, il piano, coordinato dall’Ufficio centrale dell’Ordine pubblico del Viminale, sembra aver funzionato. «È stata scelta piazza delle Canestre – ha spiegato il questore Nicolò D’Angelo – perché è una zona alta, a traffico limitato, ed è l’unico posto che consente di arrivare allo stadio senza dover incontrare la tifoseria avversaria».
IL TAVOLO COMUNE – In passato la Questura aveva anche cercato di trovare una soluzione alternativa con l’ex sindaco Marino. C’era chi proponeva il Circo Massimo, ma il Campidoglio aveva posto diversi paletti e il chirurgo dem aveva rifiutato di partecipare a un tavolo comune. E così era stata scelta Villa Borghese, proprio perché era sembrato il luogo più adatto per far convogliare il gran numero di pullman e controllare la zona lontano dalle piazze più affollate. Del resto le maggiori difficoltà dei nostri esperti di sicurezza nascono dal fatto che il tifoso in trasferta a Roma vuole anche visitare il centro, vedere la città, e che, se non esistono controindicazioni nei suoi confronti, è impossibile fermarlo. «Nel caso del Feyenoord, a esempio – spiega un investigatore – gli hooligans si erano allontanati da piazza delle Canestre perché non c’erano punti di ristoro». Problema che ora sarebbe stato risolto.
LA PROTESTA – Il bollettino della giornata di ieri parla di due arresti per spaccio di sostanze stupefacenti, cinque daspo, qualche petardo e un paio di bombe carta, una lanciata anche contro l’autobus 61. Poteva andare meglio, ma forse anche peggio. E così la questura ha deciso di alzare la voce facendo arrivare, tramite il ministero dell’Interno, «una vibrata protesta alla Uefa che non assume provvedimenti nei confronti di una tifoseria, quella del Galatasaray, che si è, in molti paesi europei, ripetutamente macchiata di violenze e illegalità». Proprio a piazza delle Canestre, a Villa Borghese, erano presenti alcuni delegati Uefa che hanno filmato e fotografato tifosi e cariche. Nella stessa nota, la Questura ha elencato le intemperanze degli ultrà turchi, e ha concluso: «È evidente che tifosi di questa pericolosità non possano liberamente circolare tra i paesi dell’Unione Europea».