Federico Ricci, attaccante del Crotone in prestito dalla Roma, si sta mettendo in mostra in Serie B grazie ai 9 gol e 5 assist siglati, che stanno portando la squadra calabrese verso la Serie A. Di seguito un’intervista al giocatore:
Ottima stagione la tua e e quella del Crotone…
“Ci speravo, però immaginare è una cosa, riuscirci è un’altra. Che fossimo forti lo sapevamo perché abbiamo dei valori e soprattutto la giusta mentalità. La Serie A sarebbe un sogno. Non c’è stato un momento preciso in cui abbiamo capito che potevamo lottare per un traguardo così importante. I primi mesi non guardavamo la classifica, ma adesso è normale guardare la classifica e crederci. Noi ci impegneremo al massimo per centrare la promozione”.
Il tuo arrivo a Crotone in prestito dalla Roma…
“Nell’estate 2015 cercavo una squadra che mi desse fiducia dopo una stagione per me non semplicissima. Ursino mi ha rivoluto fortemente, io ho accettato volentieri. E ora sono felice”.
“Per adesso nei miei pensieri c’è posto solo per il presente. Di sogni ne ho tanti e ci sarà il tempo per realizzarli. Per adesso voglio conquistare la promozione con il Crotone. Il pubblico non sta nella pelle, ha capito che questo potrebbe essere l’anno buono per raggiungere un traguardo storico. Emulare Florenzi sarebbe bello, non lo nego. Gli faccio i complimenti, ma io penso al mio percorso. A Crotone tutti ricordano i grandi giocatori che di recente hanno indossato questa maglia”.
Anche tuo fratello, Matteo Ricci, è un calciatore e gioca nel Pisa…
“Con Matteo ci sentiamo ogni giorno, sappiamo che per entrambi può essere una stagione ricca di soddisfazioni. Ci confrontiamo, siamo consapevoli di poter far bene. Da bambini in molti ci confondevano, ma adesso siamo cresciuti. Abbiamo caratteristiche diverse. Mister Gattuso può insegnare tantissimo a Matteo. I nostri genitori ci hanno trasmesso la fede romanista. Ora però vengono a seguire sia me sia Matteo”.
Alberto De Rossi?
“Mi ha sempre dato consigli preziosi, quelli tecnici, ma soprattutto quelli sul piano umano, quasi fosse un padre. Inizialmente con lui trovavo poco spazio, poi ha puntato su di me e ho capito perché prima mi impiegava meno. Il torneo di Viareggio? In quelle due settimane si respira un’aria particolare. C’era un’attesa febbrile prima dell’inizio del torneo, non vedevamo l’ora di giocare, volevamo sfruttare una così bella opportunità per farci vedere. A Crotone viene vissuto come un evento storico”.
Fonte: B Magazine