L’approdo all’Hebei Fortune ha reso loquace Gervinho, che torna ancora una volta sui motivi del suo addio a Roma: «Sono andato via dalla Roma perché hanno esonerato Garcia. Arrivai in giallorosso grazie a lui, il club non mi voleva. Poi quando lo hanno mandato via ho discusso con Spalletti, anche se De Rossi mi aveva detto che era una brava persona. Ma non mi sentivo più di combattere in campo per la Roma, di dare qualcosa per Spalletti, mi sarebbe parso come tradire Garcia. Anche se il problema non era Spalletti e gliel’ho detto. Ma non era più possibile restare». I dieci milioni all’anno hanno agevolato l’addio dell’ivoriano da Roma «Un’offerta del genere non si può rifiutare, ma è arrivata solo grazie alle mie qualità. Io ci ho messo poche ore a firmare, qualcuno altro non è venuto o perché c’erano troppi intermediari di mezzo o perché non si è fidato sui pagamenti».
Pazienza se la Cina non è l’Europa, Gervinho, scrive la Gazzetta dello Sport, se n’è fatto già una ragione: «E poi spiegatemi che differenza c’è oggi tra la Superlega cinese e la Ligue1? Quando ho vinto il titolo con il Lilla c’erano tante squadre in lizza, oggi il Psg vince con due mesi d’anticipo. Qui ci sono almeno due squadre che si daranno fastidio fino alla fine e forse anche di più».