(A. Serafini) – Le big d’Europa spingono, la Uefa per il momento fa i calcoli e ci pensa. Arriva dall’Inghilterra la proposta per un cambiamento di format della Champions League a partire dal 2019, quando si concluderà il triennio dell’accordo di vendita dei diritti televisivi. L’intenzione è di contrastare l’ipotesi della Super League europea (che sta spaventando la Uefa) modificando e rendendo economicamente più appetibile l’attuale Champions. I maggiori introiti dalle tv sarebbero garantiti da una formula basata su un primo turno preliminare che vedrebbe le 16 «big» sfidare le altre qualificate: le vincenti poi accederebbero a 2 gironi da 8 squadre (anziché 8 gironi da 4) con le rispettive vincenti dei gironi pronte a sfidarsi nella finale secca. Un obiettivo commerciale per favorire lo spettacolo tra le squadre più ricche e blasonate, ma con la possibilità di incrementare i premi a quelli che dovessero passare il preliminare. Per esempio l’ultima partecipazione europea della Roma (fermata agli ottavi) ha registrato incassi per 77,1 milioni, cifre che potrebbero essere destinate a salire anche per il maggior numero di partite previsto nel nuovo format (premi vittoria e botteghini).