Ha capito che doveva tornare e dare un messaggio forte per scuotere l’ambiente e zittire «tante voci destabilizzanti che non accetto». Andrea Della Valleriprende il timone di una Fiorentina finita un po’ fuori rotta. Ribadisce che non c’è volontà di disimpegno e vendita del club: «Solo voci messe in giro per togliere serenità, io invece sono qui per darla. E a chi ci critica di non investire ricordo lo sforzo fatto per Gomez nonostante il 7° fatturato. Sono l’unico presidente, con Berlusconi, che deve tirare fuori almeno 20 milioni per ricapitalizzare». Con parte dei tifosi da tempo manca sintonia: «Quello striscione in curva Fiesole a inizio febbraio mi ha ferito, seppur per una minoranza è come fossi il nemico. Invece sono più innamorato di tutti gli innamorati della Fiorentina eai tifosi dico: ‘Abbiate fiducia’. Io sono il garante viola, ho sempre risposto coi fatti e sarà così finché starò qui».
Avanti tutta anche con Sousa: «Siamo tutti in discussione, io per primo. Ma questa squadra continuerà a farci sognare, ne è convinto anche l’allenatore che è molto carico. Vogliamo portare avanti il ciclo». E il mercato? «Ci sono stati errori però non capisco il putiferio su Mammana, un ragazzotto di 20 anni. Benalouane? Ci sono di mezzo gli avvocati. Un ritorno di Corvino? Faremo il punto al momento opportuno». Ora conta tenere vivo finché possibile il sogno-Champions: «Guai parlare di rassegnazione, non molliamo: non lasceremo strada aperta alla Roma». Dopo la sosta arriverà Montella: «Sarà bello rivederlo, gli auguro di far bene ma dopo…».