(A. Moretti) Era una cosa bellissima ed elettrizzante. È stata anche una cosa vergognosa e paurosa, mortale. È stato tutto per la gente che ama il calcio a Roma e valeva a prescindere dalla classifica.
Oggi il derby che verrà, il prossimo, quello che si gioca domenica 3 (ahò, segnatevi la data che non se la ricorda nessuno) è il DERBY INESISTENTE. Vuoto, assente. Mai l’Olimpico ha visto quello che ci si attende di constatare domenica (ahò, c’è il derby! Te lo ricordavi?): meno di 30 mila, forse addirittura 20 mila tifosi. I biglietti te li tirano dietro, ci saranno anche buttadentro: pazzesca sparizione della passione. La complicità di due squadre che hanno cristallizzato l’obiettivo minimo di stagione (la Roma) dopo aver sognato, teorizzato, strombazzato un’annata da scudetto (eliminata in Coppa Italia dallo Spezia che tremare il mondo fa); o addirittura fragorosamente distrutto tutto il patrimonio morale e tecnico accumulato un anno fa (Lazio fuori da tutto e case fuori porta aperte per vedere – addirittura – il mare d’inverno).
Avremo una città di tifo sparso, domenica pomeriggio (perché a Roma il derby si può giocare solo di pomeriggio): i tifosi giallorossi a Campo Testaccio, i laziali chissà dove. Il rumore sordo sarà quello di una Sud e Distinti forse addirittura chiusi, come per certe partite di Coppa Italia di cui non frega niente a nessuno. Non indifferente, oltre alla sempiterna lotta contro le separazioni delle curve volute dal prefetto Gabrielli (in seguito ad anni di episodi esecrabili, ricordiamolo sempre), il distacco affettivo (Lotito) o semplicemente fisico (Pallotta) delle dirigenze: tutti presi da altro, insomma, paiono anche i presidenti di Lazio e Roma. Uno incurante di un moto dell’animo di migliaia di tifosi perbene che lo ritengono insopportabile; l’altro che non sembra mai rischiare in proprio. Cragnotti e Sensi, ultimi di una lunga serie, legittimarono col loro veleno le appartenenze: sbagliando, spesso, ma partecipando. Ecco, se per Gaber libertà È partecipazione anche il derby È solo se partecipato. E allora, questo Lazio-Roma senza gente è un derby inesistente. Nulla di cui questa città possa vantarsi: un’altra bellezza persa da romani e forestieri.