«La battuta è buona e contiene una verità perché è vero che, in un certo senso, apparteniamo a un’altra specie. Io, Francesco e Valentino incarniamo i nostri sport. Quello che hanno fatto loro per calcio e motociclismo, non ha eguali. Sono esempi, icone, storia contemporanea. Nessuno può dirci quando smettere, è una decisione talmente intima e personale. Totti vuole continuare? Ne ha il diritto e io faccio il tifo per lui. Con me è sempre di una gentilezza imbarazzante: anche quest’anno, se verrò a Roma, gli chiederò dritte sui ristoranti. Rossi non lo vedo da un po’ però sono convinto che la stagione scorsa, sia pure con quel finale amaro, gli abbia dato nuove motivazioni. E poi li chiamano veterani…».
Fonte: Corriere.it