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GAZZETTA DELLO SPORT La Roma «riscopre» Totti. L’addio ora si allontana

Esultanza Salah-Totti
Esultanza Salah-Totti

(M. Cecchini) – Chissà se oggi, nel giorno in cui negli Stati Uniti (e non solo) si celebrerà il «Kobe Bryant Day», chissà che James Pallotta non ci ripensi. I fatti sono noti: la Roma vuole che Francesco Totti chiuda la sua carriera a giugno per poi passare subito nello staff dirigenziale, il capitano della Roma invece vuole continuare a giocare. Finora, officiato dalle puntuali dichiarazioni di Spalletti sulle difficoltà fisiche del numero dieci giallorosso, l’universo romanista stava malinconicamente prendendo atto che forse sarebbe stato bello chiudere qui. Poi all’improvviso l’emergenza ha scaraventato un po’ a sorpresa Totti in campo contro il Bologna e – nonostante il tecnico avesse detto alla vigilia che aveva avuto dei problemi nel lavoro settimanale – il capitano ha dimostrato che in questo calcio italiano ormai di seconda fascia lui può ancora starci, ovviamente a minutaggio ridotto. E allora che fare?

IL COMUNICATO – Il fatto non è legato all’assist vincente per Salah, ma a come ancora (in determinate condizioni e contro determinati avversari) il numero 10, a dispetto dei dati del gps, possa ancora incidere. E allora si torna all’attualità, ovvero al silenzio che intercorre fra il presidente e il capitano, con la dirigenza del club nell’ingrato compito di stare nel mezzo senza poter fare nulla perché le versioni delle parti cominciano a farsi sempre più discrepanti. Da Trigoria dicono che Pallotta sia a dicembre che a marzo abbia detto a Totti che non gli avrebbe rinnovato il contratto. Non solo. Anche la famosa frase che inchioderebbe il numero uno («Deciderà lui cosa fare») adesso dicono si riferisse a come e quando annunciare l’addio, non alla possibilità del rinnovo. Sul fronte capitano, invece, dicono che questa chiarezza non c’è ancora mai stata e, anzi, fino a un anno fa, gli era stata data carta bianca se smettere o meno. Per uscire fuori dallo stallo, alla Roma c’è stata anche la tentazione di fare un comunicato in cui si ufficializzasse la posizione presidenziale, ma aleggia un timore di fondo: e se poi Pallotta cambiasse idea?L’ipotesi non è affatto peregrina, perché il numero uno – da appassionato di basket – sa bene che far vivere a Totti un’ultima stagione alla Kobe Bryant mediaticamente sarebbe impagabile. E allora, detto che l’ingaggio non sarebbe un problema (il capitano sarebbe pronto a giocare gratis) tanti si chiedono: si rinuncia a questa opportunità perché c’è il timore che Totti anche a 40 anni sia troppo ingombrante nello spogliatoio?

VERSO L’ESTERO – E allora si torna al punto di partenza, cioè al bivio che il giallorosso ha davanti: accettare i 6 anni di contratto dirigenziale oppure continuare a giocare altrove? L’impressione è che al momento stia prendendo sempre più corpo la seconda soluzione, con due scenari delineati. Detto che le milionarie lusinghe cinesi non interessano, la scelta ormai è indirizzata tra il campionato statunitense e quello arabo. Ovvio che la valenza sarebbe completamente diversa. Se il calcio Usa pare essere in ascesa (e quindi ricco di difficoltà), c’è da dire che la famiglia di Totti sarebbe più attratta da questa soluzione. Il calcio arabo (del quale ha parlato con Cannavaro) da un lato sarebbe una sorta di pensionamento dorato, dall’altro però gli consentirebbe di avere un anno per programmare il futuro. L’impressione, però, è che Totti abbia perso a Trigoria dei punti di riferimento a livello di rapporto umano e questo – pensando ad un possibile lavoro dirigenziale da condurre in quell’ambiente – rende ancor più difficile ipotizzare una collaborazione. Insomma, c’è davvero bisogno di una svolta. E se poi non fosse condivisa, almeno avrà avuto il pregio della chiarezza. Poi toccherà al tempo ricucire le ferite. Anche se forse, qualora arrivasse il divorzio, ne occorrerà non poco. P.S. Anche nel mese di marzo i dati raccontano come la maglia più venduta della Roma resti sempre quella di Totti. Chissà che Pallotta non rifletta anche su questo.

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