(U. Trani) «Io resto anche l’anno prossimo». Spalletti, anche martedì pomeriggio e in pubblico, ha dato garanzie alla Roma sul suo futuro. Ma c’è chi vorrebbe fargli cambiare idea. Perché la Federcalcio, per sostituire Conte dopo l’Europeo in Francia, lo ha messo al primo posto tra i possibili successori dell’attuale ct che ha scelto di lasciare l’Italia per guidare il Chelsea. La figura, a quanto pare, è ritenuta ideale per l’avvicendamento e ha già avuto l’approvazione delle varie componenti della Figc. Il toscano, dal canto suo, sa bene di essere il candidato forte per la panchina azzurra e venerdì 18 marzo, alla vigilia della gara casalinga contro l’Inter, a domanda precisa rispose con convinzione. «Sì, sono da Nazionale. Certo che l’allenerei». Di qui, però, a dire che lascerà Trigoria per Coverciano ce ne passa. Perché con Pallotta, 3 mesi fa, si è impegnato fino al 30 giugno 2017. Per iscritto e, a sentire i suoi propositi, a parole. Nella relazione finanziaria semestrale del club è stata indicata solo la scadenza contratto, senza riferimento ad alcuna clausola. In situazioni del genere, comunque, basta il gentlemen’s agreement per salutarsi a fine stagione. A parte i contatti informali, siamo ancora alla fase interlocutoria della discussione che presto entrerà nel vivo. Più che l’ingaggio (Lucio guadagna circa 3 milioni e Tavecchio, ancora grazie allo sponsor, può accontentarlo), conta il programma.
ROMPICAPO STRAVAGANTE La curiosità dell’eventuale ribaltone sta nei personaggi che lo potrebbero scatenare di qui a poco. Sabatini, prima di Natale, provò a convincere la proprietà Usa a confermare Garcia fino al traguardo per portare in giallorosso, a giugno, proprio Conte, intenzionato a lasciare già all’epoca (come poi ha fatto) la Nazionale. Pallotta, invece, decise di intervenire subito e, ascoltando il suo braccio destro Zecca, puntò su Spalletti. Che, dopo essersi preso il posto del collega in giallorosso, adesso può addirittura sostituirlo in azzurro.
AMICI RIVALI All’Olimpico, ha appena incrociato l’amico (e maestro) Ventura, in corsa pure lui per il ruolo di ct dell’Italia. Ma il vero sfidante di Lucio rischia di essere il suo ex giocatore Montella, romanista almeno quanto Spalletti. La Federcalcio valuta anche Vincenzo: «Ma io non sono abbastanza esperto…».