(L. Valdiserri) – Ingiusto il risultato in campo, determinato dalle tre espulsioni, soprattutto quella di Juan (con rigore incorporato) dopo appena un quarto d’ora. Ingiuste le feroci critiche dopo, con gli insulti di pseudo-tifosi alla stazione Termini. E antipatica la sostituzione al 45′ della ripresa, sul risultato di 3-0 (Munari per Behrami), visto che l’unica che poteva avere senso sarebbe stata quella per la standing ovation a Jovetic. Fiorentina-Roma di campionato non è andata giù a Luis Enrique e ora che, negli ottavi di Coppa Italia, c’è di nuovo un incrocio con i viola (all’Olimpico, stasera, ore 20,45, Rai1), l’allenatore asturiano non si trattiene: «Un ricordo amaro, un riferimento chiarissimo e una «motivazione extra». Sarà una Roma con poco turnover, proprio perché Luis Enrique ci tiene tantissinmo a vincere. La decisione, come sempre, sarà presa oggi ma è plausibile pensare che gli unici a riposare siano De Rossi (non al top, Gago centrale), Juan (bisogna ridare fiducia a Kjaer) e forse Bojan (caviglia in disordine). Questa la probabile formazione: Stekelenburg; Rosi, Kjaer, Heinze, José Angel; Simplicio, Gago, Greco; Lamela, Totti, Caprari. L’obiettivo è uno solo: «Quello che vedo mi dà fiducia e mi aspetto che la squadra continui a migliorare. Se possiamo vincere la Coppa Italia? Perché no?». Vincere farebbe piacere anche al «manager tuffatore» James Pallotta, che a Luis Enrique è piaciuto: «Ha fatto un gesto simpatico: è una persona allegra e ottimista, che vuole fare bene qui a Roma». Curiosità alla presentazione dell’album Calciatori Panini: come figurina simbolo della Roma è stata scelta quella di Osvaldo. Un giocatore accolto con scetticismo all’inizio e, ora che dovrà essere assente per due mesi, rimpianto da tutti. Una grande scelta di Luis Enrique.