(F. Ferrazza) – Ha deciso di battezzare Isabel a un passo da dove sogna di salutare il suo popolo dopo venticinque anni d’amore. Francesco Totti ha accompagnato la sua terzogenita, nata il 10 marzo, nella chiesa diSanta Maria in Domnica, in via della Navicella, accanto al quartiere in cui è nato e cresciuto, San Giovanni, e vicinissimo al Circo Massimo, il luogo in cui quasi quindici anni fa festeggiò insieme a un milione di romanisti il terzo scudetto. E, cinque anni dopo, la vittoria del Mondiale. E dove vorrebbe organizzare la festa per il suo addio al calcio. Non la prossima estate (a meno che non cambi idea), perché, è noto, un altro anno il numero 10 lo vorrebbe vivere da calciatore, anche se la società è ancora contraria. Si sarebbe già informato,Totti, con qualche autorità cittadina, sulla possibilità di organizzare una festa nel cuore della città che così tanto lo ama: lo stadio Olimpico non sarebbe sufficiente come capienza a contenere quanti non si vorranno perdere quello che è destinato a trasformarsi in un evento.
“La Grande Bellezza di Roma, come anche la favola vissuta mercoledì sera allo stadio, rappresentano un qualcosa che appartiene unicamente a chi è tifoso di questa maglia come me e come voi — il messaggio scritto da Francesco sul suo blog — i miei gol sono serviti a fare vincere la squadra e la società che amo da sempre. Questo deve unire e non dividere. Ora la partita con il Napoli e, come sempre, conta solo una cosa: gioire con i miei compagni, l’allenatore, la società e i nostri tifosi unici”. Intanto si è ieri goduto la tranquillità familiare, con pochi parenti e amici, riuniti per il battesimo della piccola Isabel: jeans, camicia bianca e giacca scura, accompagnato da Cristian e Chanel, con la moglie Ilary raggiante in un completo turchese (maglietta e gonna lunga). Presenti anche i nonni, Enzo e Fiorella, gli zii e Vito Scala, l’amico-preparatore di Francesco. Dopo la cerimonia il rinfresco al Rome Cavalieri, Waldorf Astoria, per un ricevimento con la famiglia e una quarantina di ospiti. Nessuno sconto, però, sugli allenamenti: il capitano aveva infatti chiesto a Spalletti il permesso di allenarsi in solitaria di mattina presto, prima di andare al battesimo, anticipando i compagni di qualche ora. Il tecnico non ha avuto nulla da ridire, decidendo anzi di seguire di persona l’attaccante. E così i due, al centro delle tante polemiche di queste settimane, sono scesi in campo insieme intorno alle 9, per una seduta di lavoro tra esercizi atletici e tattici. Una scena fotografata dentro Trigoria, per sottolineare la tregua tra i due, che il messaggio scritto da Totti ha poi definitivamente suggellato.