(F. Magliaro) In silenzio e pancia a terra: tecnici, architetti, ingegneri e geometri del team che sta lavorando sul progetto definitivo dello Stadio della Roma di Tor di Valle, ce l’hanno fatta. Il pacchetto è pronto ed entro la prossima settimana, probabilmente a metà settimana, sarà consegnato in Campidoglio. Siamo alla scelta del fiocco. Il Tempo aveva anticipato, nelle scorse settimane, che dal Gruppo Parnasi era partita un’email a tutti i tecnici di consegnare i documenti entro l’8 aprile. Data poi slittata di una settimana a causa di piccoli ritardi da parte di alcuni progettisti.
Da quel momento, riunioni su riunioni per chiudere il plico da portare da Tronca. A giugno 2015, con la grande presentazione al Salone delle Tre Fontane dell’Eur, la Roma ci aveva già provato: il progetto presentato allora, però, era carente di una serie di documentazioni. In Campidoglio sedeva ancora Marino e Caudo, pur essendo un grande sostenitore del progetto, lo rimanda, di fatto, indietro. Passano le settimane e nel frattempo, salta Mark Pannes e arriva David Ginsberg dal Liverpool, uomo del fondo Raptor e specializzato nell’impiantistica sportiva, non a caso segnalato a Roma anche in questi giorni. E si rifanno i conti: costi sottostimati ed entrate sovradimensionate. Tanto che, sotto Natale, vengono rifatti tutti i calcoli sui parametri matematici sui quali si calcolano le cubature degli edifici.
Ora siamo al tentativo numero due. E, chiaramente, restano aperti i quesiti più tecnici: a Tronca, cosa verrà effettivamente consegnato? Sarà davvero il progetto completo in ogni sua parte? E, poi, come si comporterà il Commissario Straordinario? In teoria la legge non pone dei termini precisi per l’esame preliminare del Campidoglio del plico prima di girarlo in Regione per l’avvio della Conferenza di Servizi. Tronca potrebbe quindi tenere fermo il progetto per il tempo necessario all’insegnamento del nuovo Sindaco e lasciare la patata bollente a lui… O lei.