(F. Ferrazza / M. Pinci) – La terz’ultima fatica di una Roma proiettata nella disperata rincorsa al Napoli, passa per la trasferta di Genova di domani sera. Spalletti sa di non poter sbagliare scelte, diviso tra la voglia di dare un’altra possibilità a Dzeko e la necessità di mandare in campo la formazione più affidabile, quella senza una prima punta di ruolo, con Perottie Nainggolan ad alternarsi davanti.
Il tecnico ha parlato con il numero nove, gli hachiesto di tirare fuori il carattere,dimostrando prima a se stesso poi ai tifosi di essere un giocatore decisivo, che merita di restare nella capitale anche la prossima stagione. Il bosniaco vorrebbe avere la possibilità di disputare le ultime tre gare della stagione da titolare, convinto di pagare il primo anno di ambientamento in un campionato nuovo, oltretutto all’interno di una squadra che ha cambiato allenatore in corsa. Spalletti, che pubblicamente ha indicato nel dualismo con Totti uno dei freni psicologici sofferti da Dzeko, in realtà utilizza la presenza del numero dieci come stimolo per il centravanti, portando a esempio la capacità di esser decisivo di Francesco, anche se utilizzato solamente dieci minuti, con sulle spalle ben dieci anni di più rispetto a Edin. E lo stesso Totti è uno dei sostenitori del bosniaco, felice la scorsa estate quando la Roma è riuscita ad acquistarlo, e solidale con le difficoltà trovate dal ragazzo in questi mesi.
In attesa di capire quali saranno le scelte dell’allenatore, rinvia qualsiasi discorso legato al mercato al termine della stagione, Ruediger. «Il futuro non conta, dobbiamo solo pensare a vincere le partite che mancano». Il difensore sa bene quanto Conte sarebbe contento di portarlo al Chelsea , ma pensa a dare il massimo in giallorosso. «È una bellissima emozione aver conquistato i tifosi- ammette a Sky- è fantastico per un calciatore ricevere l’apprezzamento della gente, è quanto di meglio ci sia».