(D.Luciani) – Personalità e classe, carattere e grande stato di forma. La Roma vince la battaglia di Marassi infilzando il Genoa per 3-2 a Marassi. Un successo voluto fortemente dagli uomini di Spalletti, passati in vantaggio dopo soli 5 minuti con un’azione strepitosa del trio El Shaarawy-Perotti-Salah ma subito ripresi dal gol di Tachtsidis (ottavo gol dell’ex subito in stagione). Una dormita difensiva del duo Maicon-Rüdiger spalanca la porta a Pavoletti, centravanti che meriterebbe più di una considerazione da parte di Conte.
Il Genoa però non aveva fatto i conti con due signori lanciati in campo da Spalletti in corso d’opera, ovvero Francesco Totti e Edin Dzeko. Sì, stavolta non solo il capitano, autore della magnifica punizione-bomba con cui la Roma si è portata sul 2-2. Anche il centravanti bosniaco è entrato e ha dato un contributo fondamentale oltre all’assist per il gol vittoria siglato da El Shaarawy. Chi di ex ferisce, di ex perisce.
Al suo ingresso, la leggenda vivente squarcia il cielo di Genova. Il centravanti triste mostra voglia di riscatto. Alle loro spalle soffia un vento amico dal sapore già conosciuto ma perso per troppo tempo: Kevin Strootman è tornato e non ha alcuna intenzione di lasciare sopravvissuti al suo passaggio. Perde un solo contrasto in tutta la partita, purtroppo occasione fatale che lascia ripartire l’azione dell’1-1. Per il resto l’olandese lascia le briciole agli avversari, macinando chilometri con ottimo passo: l’infortunio sembra essere totalmente alle spalle, manca soltanto un po’ di velocità. Della sua presenza torna a giovarne anche Daniele De Rossi, combattivo e lucido come da tempo non si vedeva. Svariate aperture precise e tante giocate preziosi per il capitano odierno che raggiunge Giacomo Losi nelle presenze in campionato con la Roma.
La giornata negativa di Perotti, bene solo nella rifinitura sul gol in apertura, sbilancia la squadra con Nainggolan che non riesce a sdoppiarsi costantemente nel ruolo di equilibratore. La Roma lascia troppi spazi ai veloci ribaltamenti del Genoa di Gasperini, abile ad invertire Dzemaili e Tachtsidis dopo pochi minuti con lo svizzero a tampinare Nainggolan troppo più veloce del gigante greco. I liguri abbassano molto il proprio baricentro dopo il vantaggio di Pavoletti, finendo per spaventare Szczesny soltanto quando l’orologio segna 48’15”: il portiere polacco diventa enorme in uscita bassa su Capel e salva una vittoria fondamentale più per le convinzioni della Roma futura che per la corsa al secondo posto.